IL TEMPORALE

NEVRIJEME

ITALIA 2002
Nel 1992, a Sarajevo, devastata e saccheggiata dalla guerra che ha visto opposte la cultura slava e quella musulmana, Sveto, un usuraio di cultura e religione ortodossa compra e vende di tutto, oggetti e anime, utilizzando il potere e le minacce. E' lui il perno di tre storie d'amore, la sua, quella di Blanka, una nuova Giulietta, e quella di Suljo, un bimbo musulmano reso orfano dalla guerra, storie che si manifestano nelle forme connaturate alle diverse età e alle varie culture.
SCHEDA FILM

Regia: Gian Vittorio Baldi

Attori: Miodrag Trifunov - Sveto, Asja Makarevic - Blanka, Roberta Caroli - Djula, Gian Guido Baldi - Ante, Nicolas Perroni - Suljo, Jasna Diklic - Esma, Miodrag Sormaz - Leon, Valeria Saloni - Iasna

Soggetto: Gian Vittorio Baldi

Sceneggiatura: Gian Vittorio Baldi

Fotografia: Stefano Coletta

Musiche: Gian Luca Baldi

Montaggio: Giancarlo Cersosimo

Scenografia: Leonardo Scarpa

Costumi: Rita Asinelli

Durata: 120

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: HAROLD SRL, IN COLLABORAZIONE CON RAI - CINEMAFICTION

Distribuzione: SHARADA DISTRIBUZIONE

Data uscita: 2002-05-17

NOTE
LE RIPRESE SONO STATE EFFETTUATE IN PARTE A SERAJEVO, IN PARTE A PREMILCUORE, PAESE CONFINANTE CON IL PARCO APPENNINICO DEL CASENTINO, TRA FORLI' E FIRENZE, DOVE IL PAESAGGIO HA FORTI ANALOGIE CON IL TERRITORIO DELLA BOSNIA E IL FIUME RABBI RICORDA IL CORSO PRE-URBANO DELLA MILIACKA CHE ATTRAVERSA SERAJEVO.
E' STATA SEMPRE USATA LA MACCHINA A MANO E LA LUCE NATURALE E IL FILM E' STATO GIRATO IN SEQUENZA.
CRITICA
"C'è una sorta di imbarazzo di quei cineasti cresciuti a una certa scuola di cinema e di televisione, a entrare nei circuiti di comunicazione moderni. Gian Vittorio Baldi, regista di buon mestiere, autore di pellicole non dimenticate come 'L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale', produttore di 'Quattro notti di un sognatore', di Bresson e documentarista di coerente militanza, dimostra ancora una volta quanto sia impervia la via del cinema, oggi troppo spesso in rotta di collisione con quella della cosiddetta 'fiction'. Non è in discussione l'impegno del suo 'Temporale', ambientato in Bosnia, tra odio e paura, forza d'urto e d'amore, con cui ritorna sul grande schermo dopo alcuni anni, ma la messa in scena. Incartata in vecchi stilemi". (Aldo Fittante, ''Film Tv', 26 maggio 2002)

"Un'opera libera e suggestiva nell'uso del linguaggio, che coniuga con uno stile personale realismo e poesia ". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 giugno 2002)