IL TATUAGGIO

Benno, un ragazzo di sedici anni incorreggibile ladruncolo, è cresciuto in un orfanotrofio, poi in riformatorio. Mentre è in collegio è adottato da Lohmann, padrone di una piccola fabbrica di ceramiche, che cerca di inserirlo nella società. Minacciato dai compagni perché non vuol svelare dov’è nascosta una pistola rubata, è ferito al petto, dove gli rimane come un tatuaggio. Con i Lohmann vive la nipote Gaby, alla quale Benno si lega d'affetto. Gaby suscita, senza saperlo, inconfessabili desideri in suo zio. Il ragazzo se ne accorge, soffre di gelosia e ciò non lo aiuta a inserirsi nella famiglia adottiva, di cui intuisce la fondamentale ipocrisia. A Benno piace solo frequentare la piscina: rifiuta un posto da aiutocuoco, perchè maltrattato, e va a riprendersi la pistola nascosta in collegio. Il fratello di Lohmann lo assume controvoglia nella sua ditta di tappeti e lo porta con sé a un’asta. Benno sottrae e rivende un tappeto, per pagare i debiti contratti con Gaby, che nel frattempo lo ha sedotto: la ragazza gli si è concessa per una notte e poi lo ha snobbato, ritenendolo troppo giovane per lei, invece più matura. Gaby informa Lohmann del furto e tutto viene sistemato. Benno ritorna dai suoi compagni di riformatorio, cercando di attuare i suoi progetti di libertà, ma neppure con loro il giovane anticonformista riesce a soddisfare le sue confuse esigenze. Il ragazzo torna in famiglia e durante una gita in campagna uccide il suo tutore, poi si fa arrestare, rinunciando così a una libertà che ha capito illusoria.