Il tassinaro

ITALIA 1983
Da quarant'anni Pietro fa il conducente di taxi a Roma e a fine servizio, ogni giorno, rientra puntualmente nella sua casetta di Ostia Antica. Il mestiere gli piace, come la sua famiglia: un anziano padre, bravo cuoco, una moglie pacioccona, un figlio universitario (più interessato alla serie televisiva "Dallas" che alla laurea in ingegneria), un secondo figlio a Londra, sposato con la proprietaria della pizzeria presso cui lavorava, e padre di un elegante inglesino, fiore all'occhiello dei nonni "tassinari". Creato sommariamente l'ambiente nei primi minuti di proiezione, il film prosegue fra avventure e disavventure del "tassinaro", sempre in corsa col suo ''Zara 87" per le strade di una Roma diurna e notturna caotica, pittoresca e patetica, senza mai calate di ottimismo.
SCHEDA FILM

Regia: Alberto Sordi

Attori: Alberto Sordi - Pietro Marchetti, Marilù Tolo - Fernanda, Anna Longhi - Teresa, la moglie di Pietro, Alessandra Mussolini - Donatella, l'aspirante suicida, Roberto Della Casa - Il generale, Liù Bosisio - La giornalista nervosa, Gegia - Cinzia, la hippie, Jason Piccioni - Jason, nipote di Pietro, Giorgio Gobbi - Luca, figlio di Pietro, Angelo Villa - Annibale, suocero di Pietro, Giulio Andreotti - Se stesso, Silvana Pampanini - Se stessa, Federico Fellini - Se stesso

Soggetto: Age , Alberto Sordi, Furio Scarpelli

Sceneggiatura: Age , Alberto Sordi, Furio Scarpelli

Fotografia: Sergio D'Offizi

Musiche: Piero Piccioni

Montaggio: Tatiana Casini Morigi

Scenografia: Massimo Razzi

Arredamento: Gualtiero Caprara

Costumi: Bruna Parmesan

Effetti: Giovanni Corridori

Durata: 137

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICO

Produzione: FULVIO LUCISANO PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM, RAI

Distribuzione: DLF - DOMOVIDEO, SKORPION ENTERTAINMENT

NOTE
- ESISTE ANCHE UNA VERSIONE LUNGA PER LA TELEVISIONE IN 3 PUNTATE DA 90'.
CRITICA
"In tutto fedele all'immagine tradizionale del Sordi benpensante, pio e cuorcontento, che sa prendersi in giro con cautela e mettere a frutto l'amicizia dei potenti, Alberto Sordi è ancora una volta di una spontaneità ammirevole nel far coincidere il protagonista con l'interprete." (Giovanni Grazzini - Cinema '83).

"Ritratto di una città e dei suoi abitanti visti attraverso lo specchietto retrovisore di un tassista: personaggi insignificanti e clienti famosi, ammiccamenti maliziosi e imprecazioni romanesche che servono solo a spiegare la filosofia qualunquista di un grandissimo attore che è però un piccolissimo regista." (Paolo Mereghetti - Dizionario dei film).