Dopo lunghi anni di assenza, e a seguito dell'ictus di suo padre, Eugenia ritorna a La Quietud, la tenuta di famiglia vicino a Buenos Aires, dove ritrova la madre e la sorella. Le tre donne sono costrette ad affrontare i traumi emotivi e gli oscuri segreti del passato che hanno condiviso sullo sfondo della dittatura militare. Emergono rancori sopiti da tempo e gelosie, il tutto amplificato dall'inquietante somiglianza fisica tra le due sorelle, che scoprono di avere più cose in comune di quanto avessero mai pensato.
SCHEDA FILM
Regia: Pablo Trapero
Attori: Édgar Ramírez - Vincent, Bérénice Bejo - Eugenia, Martina Gusman - Mia, Joaquín Furriel - Esteban, Graciela Borges - Esmeralda
Soggetto: Pablo Trapero, Alberto Rojas Apel - collaborazione
Sceneggiatura: Pablo Trapero, Alberto Rojas Apel - collaborazione
Fotografia: Diego Dussuel
Musiche: Papamusic - originali
Montaggio: Alejandro Brodersohn, Pablo Trapero
Scenografia: Luz Tarantini
Costumi: Mónica Toschi
Effetti: Julián Giulianelli
Suono: Federico Esquerro
Altri titoli:
The Quietude
Durata: 112
Colore: C
Genere: THRILLER DRAMMATICO
Produzione: AXEL KUSCHEVATZKY, PABLO TRAPERO PER TELEVISIÓN FEDERAL (TELEFE), MATANZA CINE
Distribuzione: BIM DISTRIBUZIONE (2019)
Data uscita: 2019-07-04
TRAILER
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 75. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2018).
CRITICA
"(...) Mescolando le carte di melodramma, black comedy e thriller politico, Trapero non riesce a calibrare fino in fondo un copione che, in un affastellarsi di colpi di scena, convince solo a metà. Ma, a riprova della indubbia finezza formale del regista argentino, il film trasmette una sua arcana atmosfera di malinconia e palpabili suggestioni fisico/sensuali; per non parlare del trio davvero eccellente delle interpreti, dall'imperiosa mamma Graciela Borges alla sensibile Mia di Martina Gusman (moglie di Trapero) alla vitalistica Eugenie di Berenice Bejo." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 4 luglio 2019)
"(...) Film certamente melò, tenuto dall'autore sul limite (a parte la scena quasi porno) ad indicare la segnaletica di colpe sociali sempre in sorpasso su debolezze singole. Qualche concessione alla telenovela, colpa dell'ambientazione, ma Trapero regola una storia molesta con attrici strepitose tra cui Bérénice Bejo, Martina Gusman e la perversa madre Graciela Borges." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 4 luglio 2019)
"(...) nel caso dell'argentino Pablo Trapero (autore di 'Mondo Grua' e 'Il clan') la temperatura sale, c' è maggior empatia verso i personaggi, che si spinge fino a una sensuale vicinanza ai loro corpi. (...) senza disdegnare il melodramma, anche se lo scioglimento in fondo è quello che tutti si aspettavano dall'inizio." (Emiliano Morreale, 'La Repubblica', 4 luglio 2019)
"(...) Trapero conduce lo spettatore in un viaggio di generi, tra commedia, thriller, dramma, denuncia politica. Impressionante la somiglianza delle due, sulla scena, consanguinee." (A.S., 'Il Giornale', 4 luglio 2019)