Simon Templar è un raffinato ladro che opera a livello internazionale, riuscendo sempre a depistare le forze dell'ordine grazie alla straordinaria abilità nel cambiare aspetto e nell'assumere diverse personalità. Un giorno conosce Emma Russell, giovane scienziata che sta lavorando ad un importantissimo esperimento nucleare. Emma gli confida di essere ormai arrivata alla conclusione del lavoro e di avere scritto i risultati su un foglietto che tiene nascosto su di sé e non vuole rivelare a nessuno. Ma sulle tracce di Emma, per cercare di carpire il segreto, c'è Ivan Tretiak, miliardario malvagio con ambizioni di dominio che vuole fondare un nuovo impero in Russia e farsi incoronare zar. Simon decide allora di proteggere la bella Emma, in realtà cercando a sua volta di prendere il foglietto per farne oggetto di scambio con altri. Cambiando ogni volta personaggio e mettendo gli uni contro gli altri, Simon alla fine fa in modo che Ivan sia arrestato, mentre Emma può finalmente spiegare ai colleghi i risultati raggiunti. Simon, da parte sua, ancora una volta scappa e si rende irreperibile.
SCHEDA FILM
Regia: Phillip Noyce
Attori: Elisabeth Shue - Dr. Emma Russell, Val Kilmer - Simon Templar, Valery Nikolaev - Ilya Tretiak, Henry Goodman - Dr. Lev Botvin, Alun Armstrong - Chief Inspector Teal, Eugeny Azarev - Presidente Karpov, Irina Apeximova - Frankie, Lev Prigunov - General Sklarov, Charlotte Cornwell - Inspector Rabineau, Rade Serbedzija - Ivan Tretiak, Michael Byrne - Vereshagin, Assistente Di Tretiak, Emily Mortimer - Donna Sull'Aeroplano, Lucija Serbedzija - Prostituta Russa, Velibor Topic - Skinhead, Tommy Flanagan - Sfregiato, Yegor Pozenko - Uomo Graffiato, Adam Smith (II) - Templar Da Giovane, Pat Laffan - Prete Cattolico, Verity Dearsley - Agnes, Michael Marquez - Ragazzo All'Orfanatrofio, Alla A. Kazanskaya - Vecchia Signora Russa
Soggetto: Jonathan Hensleigh
Sceneggiatura: Wesley Strick, Jonathan Hensleigh
Fotografia: Phil Méheux
Musiche: Graeme Revell
Montaggio: Terry Rawlings
Scenografia: Joseph C. Nemec III
Durata: 118
Colore: C
Genere: AVVENTURA
Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI
Tratto da: ISPIRATO AL PERSONAGGIO CREATO DA LESLIE CHARTERIS
Produzione: DAVID BROWN, R.E. WILLIAM, J. MAC DONALD E MACE NEUFELD
Distribuzione: UIP - CIC VIDEO
NOTE
REVISIONE MINISTERO APRILE 1997. CONSULENTE ALLA SCENEGGIATURA RUSTAM IBRAGIMBEKOV.
CRITICA
"Tra Tom Clancy, Indiana Jones e James Bond, Il Santo è un film-giocattolo insolentemente improponibile ma divertente, diretto da Phillip Noyce. Molto affascinanti le sequenze girate sulla vera Piazza Rossa (chiusa per cinque notti durante le riprese, grazie anche all'intercessione di Nikita Mikhalkov) con tanto di esercito, sparatorie e carri armati. Più caricaturale il resto: Val Kilmer indossa nomi di santi, cita Shelley e Tommaso Moro e non firma le sue imprese, come i suoi arcaici predecessori, con lo schizzo d'un omino con l'aureola, preferendo palpeggiare l'immancabile personal computer." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 22 maggio 1997)
"Modestissimo poliziesco avventuroso, ispirato all'antico film con Roger Moore, di rara ingenuità, assolutamente improbabile ed estremamente ridicolo quando pretende di essere serio: magnifiche riprese, personaggi caricaturali e sceneggiatura gruviera. L'insistita love story tra il sorridente Val Kilmer e la stupenda Elisabeth Shue deluderà anche gli unici spettatori in grado di apprezzarlo: i bambini delle elementari". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 1 maggio 2001)
'Di logica non ce n'è molta, però il meccanismo dell'azione funziona, Noyce è un regista che sa tenere in pugno anche le situazioni più difficili e qua dispiegando ritmi serrati, là indulgendo con furbizia se non proprio alla beffa certo alla caricatura riesce a metter su uno spettacolo che si fa seguire non solo con interesse ma spesso, anche con un certo divertimento. Il merito va diviso con Val Kilmer, pronto ora ad imitare James Bond e ora a ricordarci il suo recente Batman: abile nei giochetti, colorito nei travestimenti. Il cattivo è l'ex jugoslavo Rade Serbedzija, visto e premiato ad una Mostra di Venezia per 'Prima della pioggia'. La bella è Elisabeth Shue, che ricorderete in 'Via da Las Vegas'.' (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 27 maggio 1997)
'Ricco di dollari e di effetti speciali, Il Santo ha la compattezza drammaturgica di un colabrodo: comincia come una tragedia, diventa una spy-love-story, finisce in farsa. E aggiunge una promessa di continua che non attendiamo con troppa ansia.' (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 maggio 1997)
'Mai tanto rumore per quasi nulla, perché la storiella, assai risaputa, ricopia tutto il ricopiabile del cinema d'azione tecnologica. Nuoce non poco una sceneggiatura che a tratti diventa addirittura ridicola. E gli attori non sono di quelli che fanno miracoli: Kilmer è in cerca di una sua identità tra vari generi kolossal ed Elisabeth Shue, ammirata in 'Via da Las Vegas', qui già rinuncia ad ogni ipotesi di cinema serio. Vince facilmente la partita il cattivo Rade Serbedzija, che i fans del Santo non riconosceranno, non avendo visto 'Prima della pioggia'.' (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 17 maggio 1997)