Roberto, giovane e già famoso pianista, è promesso a Carla, bella ragazza alquanto frivola; ma non c'è un intimo accordo tra i due, le loro nature sono troppo difformi. Carla parla spesso a Roberto della contessina Dani, una sua giovane cugina, paralizzata alle gambe e Roberto prende vivo interesse alla sorte della giovane inferma, che non ha mai veduto. Anche Dani sente un affettuoso interesse per Roberto, che conosce soltanto attraverso i racconti della cugina. Dopo una crisi del suo male, Dani muore; ma uno spirito amico, che le è stato vicino in questa vita, l'accoglie nell'al di là e la riconduce sulla terra, dove potrà incontrare Roberto e trascorrere con lui una serata deliziosa. All'alba Dani scompare e Roberto, che, frattanto Carla ha sciolto da ogni impegno, la cerca affannosamente, ma inutilmente: egli rivede la sua immagine su una tomba. Dopo ore di tormento, ritorna nei luoghi, che furono testimoni del suo incontro con Dani. Nell'imperversare della tempesta, sente la voce di lei che lo chiama dal cielo, dove egli, travolto dalle acque d'una cascata, la raggiungerà ben presto.
SCHEDA FILM
Regia: Oreste Palella
Attori: Renato Baldini - Roberto, Silvana Pampanini - Carla, Barbara Leite - Anna Maria, Amedeo Trilli - Lo Spirito Della Rosa, Carlo Mazzoni - Fabio, Elsa Vazzoler - Giulia, Renato Malavasi - Stefano, Gigi Gordo - Camillo, Gina Matelli - La Madre Di Dani, Lia Savini - Elena, Paola Pieracci - Emilia, Carlo Ghisini - Teodoro, Gabriella Sangro - Dani, Carlo Tamberlani - Dott. Cianelli
Soggetto: Oreste Parella, Carlo Guidotti
Sceneggiatura: Carla Tavianini, Oreste Parella, Argi Rovella
Fotografia: Alfredo Lupo
Musiche: Paul Giugnani
Scenografia: Eugenio Monaco
Altri titoli:
...E LE STELLE NON ATTESERO INVANO
AMANTI DELL'INFINITO (GLI)
Genere: FANTASY
Produzione: EZIO LAVORETTI PER EROS FILM
Distribuzione: HERALD PICTURES
CRITICA
" Diretto dal sicilianp Palella, questo film sebbene si rilevi piuttosto confuso è tuttavia tenuto su di un piano artigenale senza pregi ne difetti. Di buona confezione e resa le sequenze (ultra terrene) ". (F. Gabella, "Intermezzo", n. 17 del 15/9/1952).