IL RECINTO

Ungheria, 1950. Janos Buso, uomo di partito, fiducioso e volonteroso, ma ingenuo e del tutto sprovveduto circa i compiti assegnatigli, raggiunge una fattoria nei pressi del confine ove, sotto la sorveglianza di ex ufficiali di Horthy, si allevano cavalli. L'inesperto direttore, accortosi ben presto del disprezzo dei suoi subalterni, cerca di istruirsi; fa ogni sforzo per dimostrarsi amico; chiede lumi e aiuti al fratello Matyas, direttore di coltivazioni confinanti ma, a sua volta traumatizzato dal comportamento della polizia segreta. Nonostante gli errori, Janos conquista qualche uomo della bassa forza e stabilisce un rapporto tollerabile con gli ex ufficiali. Una notte, però, viene malamente avvicinato da due personaggi che lo interrogano disumanamente. Egli ricorre inutilmente al fratello e ai direttori superiori: tutto appare inutile poiché i veri responsabili sono nell'ombra e irraggiungibili. Viene a sapere comunque che la fattoria verrà smantellata. Janos corre dagli ufficiali per metterli al corrente del fatto; ma, frainteso e giunto in un momento di tensione, viene ferito mortalmente. Gli ex ufficiali, coscienti delle condanne meritate, cercano riparo verso il confine senza sapere che nel frattempo tutto il terreno è stato minato.