Nei primi anni del '900 a Lucca, lo scrittore Augusto Pavinato, dopo aver scritto un romanzo di successo, è in crisi creativa e passa le sue giornate con una corte di amici falliti come lui. La sua vita cambia del tutto quando, invitato a pranzo dalla contessa Celi Sanguineti, ne conosce la cuoca, Antonia, una donna colta e sensuale. Alla morte della contessa, Antonia accetta la proposta di allietare la piccola corte di Augusto con la sua arte culinaria. Il rapporto tra i due non è facile perché lei ha un carattere forte ma lui si innamora e decide di sposarla. Antonia scrive sempre su un quaderno che tutti pensano serva per la nota della spesa mentre in realtà è un romanzo che lei non vuole pubblicare per non schiacciare il marito. Ma sopraggiungono necessità economiche per cui Antonia deve chiedere un prestito al socio della casa editrice del marito, Giuliano Mantegna. Quest'uomo infido vuole appropriarsi del romanzo per vendicarsi di Augusto che in precedenza aveva liquidato le sue velleità artistiche. Quando Augusto scopre il fatto si uccide ma Antonia, che dovrà sopportare anche il dolore di vedere il suo romanzo pubblicato con il nome di Mantegna, saprà vendicarsi.
SCHEDA FILM
Regia: Tonino Cervi
Attori: Gabriele Lavia - Augusto Pavinato, Emanuela Muni - Antonia, Claudio Bigagli - Giudice Di Giacomo, David Sebasti - Giuliano Mantegna, Domiziana Giordano - Armida, Carlo Croccolo - Cavalier Angelo Marconi, Laura Betti - Contessa Celi Sanguineti, Andy Luotto - Camerotto, Massimo Poggio - Zamboni, Giampiero Ciccio' - Rosada, Francesco Burroni - Gervasio, Francesco Guzzo - Conte Ronaldo Celi Sanguineti, Giulia Weber - Contessina Delfina Celi Sanguineti, Maddalena Crippa - Iole, Renzo Rinaldi - Parroco Don Firmino, Giancarlo Condé - Proprietario Albergo, Luciano Casaredi - Sindaco, Sergio Forconi - Cavalier Tognoli, Evelina Gori - Clelia
Soggetto: Rodolfo Sonego
Sceneggiatura: Rodolfo Sonego, Cesare Frugoni, Tonino Cervi
Fotografia: Daniele Nannuzzi
Musiche: Vince Tempera
Montaggio: Antonio Siciliano
Scenografia: Carlo Gervasi
Costumi: Alessandro Lai
Altri titoli:
HOUSEHOLD ACCOUNTS
Durata: 93
Colore: C
Genere: ROMANTICO GIALLO COMMEDIA
Produzione: SPLENDIDA PRODUZIONI INTERNAZIONALI - RAI CINEMA
Distribuzione: 20TH CENTURY FOX
Data uscita: 2003-03-07
NOTE
REVISIONE DELLA SCENEGGIATURA: TONINO CERVI E CESARE FRUGONI.
CRITICA
"Dopo tante storie di piccoli uomini in grandi avventure, Rodolfo Sonego ha regalato prima di morire a Tonino Cervi, storico produttore alla sua nona regia, la sua ultima sceneggiatura su una grande donna nell'Italia provinciale d'inizio '900. (...) Il Cervi touch si riconosce nel sontuoso impianto produttivo. Ma sia le scenografie di Carlo Gervasi che i costumi di Alessandro Lai non schiacciano la bella struttura narrativa di Sonego e le pregevoli prove attoriali (ottima Maddalena Crippa in un piccolo ruolo). Cervi è mancato poco dopo il montaggio. 'Il quaderno della spesa' è un atto d'amore per la compagna Emanuela Muni e forse anche per questo, lungi dall'essere perfetto, è il suo miglior film. Lei l'ha ripagato con una prova di intensità ferina". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 7 marzo 2003)
"Sceneggiato da Rodolfo Sonego su soggetto di Tonino Cervi, un film di buona qualità che fa suonare assieme diverse corde: il mélo, la commedia di costume, il revival. Come è vario il cast, un assortimento di attori teatrali (Lavia, Maddalena Crippa e l'esordiente Muni, 'scoperta' mentre interpretava Pirandello) e cinematografici di più generazioni. Anche il regista ci ha lasicati prima dell'uscita del suo film". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 8 marzo 2003)
"Melodramma della Bella Epoque italiana nella campagna lucchese dove la cucina e l'intrigo letterario resuscitano i fantasmi cari del crepuscolarismo e del soggiacente dannunzianesimo. (...) E' così delicata la posizione produttiva di questo film, che si vorrebbe consigliare la vista nonostante lo scarso entusiasmo che abbiamo provato. E' l'ultima sceneggiatura di Sonego, scrittore di Sordi. Ed è l'ultimo film di Cervi, morto subito dopo la fine del film. Il mondo letterario, provinciale e sofisticato, che mette in scena, segnato dal dissidio tra vanità e arte, si risolve nella rappresentazione di una compagnia da operetta. E anche se fosse centrata questa visione, resta una recitazione approssimativa che non permette l'identificazione. Per i lettori dell'Artusi". (Silvio Danese, 'Il giorno', 9 marzo 2003)