Pietro Breccia, un giovane impiegato, stanco della vita chiassosa e monotona che conduce in città con la moglie, si è ritirato sul monte Soratte dove, da oltre cinque anni, conduce una vita da eremita. Scoperto da una troupe della tv e riconosciuto, viene invitato a Roma dai carabinieri per rispondere di alcune vertenze in sospeso. In attesa del processo egli conosce Maggie, una ragazza "beat" che, dopo qualche resistenza lo fa rinunciare ai suoi principi sulla castità abbandonandolo poi per un ragazzo ricco. Avvicinato da Uccio, un giovane che si autonomina suo press-agent, Pietro si lascia convincere prima a sfruttare la nomea di profeta per far soldi alle spalle dei creduloni, poi per guadagnare con la pubblicità televisiva. Una sera di pioggia, cerca di ritornare sul monte ma, prima di partire, avendo bisogno di soldi, passa dalla casa del suo giovane protettore. Qui trova la sorella di questi che con facilità lo convince a restare. Con il loro aiuto si decide ad aprire un grande ristorante, inserendosi di nuovo e meglio nella vita che aveva disprezzato.
SCHEDA FILM
Regia: Dino Risi
Attori: Vittorio Gassman - Pietro Breccia, Ann-Margret - Maggie, Oreste Lionello - Puccio, Liana Orfei - Albertina, Yvonne Sanson - Carla Bagni, Fiorenzo Fiorentini - Guido Calacicchi, Geoffrey Copleston - Comm. Bagni, Evi Rigano - Tiziana, moglie di Piero, Harry Stuart - Magnus, Franco Gulà - Frate alla tv, Enzo Robutti, Anita Saxe, Renato Marzano, Giuseppe Altamura, Egidio Casolari, Dino Curcio, Giovanni Ivan Scratuglia, Tiziano Montagni, Giuseppe Lauricella, Maria Grazia Marescalchi
Soggetto: Ettore Scola, Ruggero Maccari, Dino Risi
Sceneggiatura: Ettore Scola, Ruggero Maccari
Fotografia: Sandro D'Eva
Musiche: Armando Trovajoli
Montaggio: Marcello Malvestito
Scenografia: Piero Poletto, Giovanni Natalucci
Costumi: Franco Carretti, Carmen Pericolo
Altri titoli:
The Prophet
Mr. Kinky
Durata: 93
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: TECHNICOLOR
Produzione: MARIO CECCHI GORI PER LA FAIR FILM
Distribuzione: TITANUS
CRITICA
"Appena bruciata su due piedi, nell'antefatto, la piccola curiosità iniziale della presentazione del personaggio, tutto diventa subito ricalcata freddura (...) Gassman sarà rimesso negli stessi, eterni, identici gags, nella stessa ipocrita e sbrodolata satira di costume. Dove non c'è né satira né costume, perché per questa roba ci vuole passione e verità, e qui non c'è che un indifferente menefreghistico e qualunquistico giochetto. (...) Gassman continua a scimmiottare Gassman. Poveraccio, con questi testi, con queste sceneggiature, con questa regia, che altro può fare?". (Filippo Sacchi, "Epoca", 911, 10 marzo 1968)