In un'isola del sud d'Italia, nel 1948, il poeta cileno in esilio Pablo Neruda, si rifugia con la giovane e appassionata consorte Matilde. Al disoccupato Mario, figlio di un pescatore con scarsa vocazione per il mare, non par vero di accettare l'incarico di postino ausiliario dal locale capoufficio, Giorgio, comunista militante. Deve solo consegnare la nutrita corrispondenza del poeta, di cui inizia a leggere il "Canto general", e col quale a poco a poco, chiedendogli delucidazioni sulla sua "ars poetica", instaura un rapporto di amicizia. Il poeta riceve per il suo compleanno un messaggio registrato dal Cile e fa incidere sul dittafono un saluto per i suoi amici a Mario che come cosa più bella dell'isola cita Beatrice Russo, la giovane barista di cui si è invaghito e che riesce a conquistare con le "metafore" apprese dal poeta, che ha addirittura accompagnato il giovane all'osteria, dedicandogli pubblicamente una poesia. Beatrice, affascinata, nonostante il divieto della zia di rivederlo, si concede a Mario e alle nozze riparatrici Neruda fa da testimone, nonostante le perplessità del curato. Frattanto l'esilio viene revocato ed il poeta può ritornare in patria. Passano cinque anni e Mario segue le vicende dell'illustre amico sui cinegiornali, e alla radio, ma l'unico segno è la lettera del segretario del poeta che gli chiede i libri e gli oggetti lasciati sull'isola, dove, grazie al deputato della Democrazia Cristiana Di Cosimo, sono finalmente iniziati i lavori dell'acquedotto. Mario, che aspetta un figlio, registra per l'amico lontano i rumori dell'isola, la voce del mare e del vento, ed il battito cardiaco del nascituro. Ma dopo la vittoria della Democrazia Cristiana, i lavori vengono interrotti, e Mario è sempre più impegnato nel partito comunista. Cinque anni dopo, Neruda e la moglie entrano di nuovo nell'osteria di Beatrice, e vi trovano Pablito, il figlio di Mario. Ma quest'ultimo non lo ha nemmeno visto nascere: è morto a Roma durante un comizio in cui doveva leggere di una poesia in onore di Neruda.
SCHEDA FILM
Regia: Michael Radford, Massimo Troisi
Attori: Philippe Noiret - Pablo Neruda, Massimo Troisi - Mario, Maria Grazia Cucinotta - Beatrice Russo, Renato Scarpa - Il Telegrafista, Linda Moretti - Donna Rosa, Mariano Rigillo - Di Cosimo, Anna Bonaiuto - Matilde
Soggetto: Antonio Skármeta, Giacomo Scarpelli, Furio Scarpelli
Sceneggiatura: Giacomo Scarpelli, Furio Scarpelli, Massimo Troisi, Michael Radford, Anna Pavignano
Fotografia: Franco Di Giacomo
Musiche: Luis Enríquez Bacalov
Montaggio: Roberto Perpignani
Scenografia: Lorenzo Baraldi
Costumi: Gianna Gissi
Altri titoli: LE FACTEUR, THE POSTMAN
Durata: 116
Colore: C
Genere: DRAMMATICO SENTIMENTALE
Specifiche tecniche: PANORAMICA
Tratto da: LIBERAMENTE ISPIRATO AL ROMANZO "ARDIENTE PACIENCIA" DI ANTONIO SKARMETA
Produzione: PENTA FILMS, ESTERNO MEDITERRANEO FILM, BLUE DAHLIA PRODUCTIONS, CECCHI GORI GROUP TIGER CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: CECCHI GORI GROUP - TIGER (1994) - CECCHI GORI HOME VIDEO, LASERDISC: PHILIPS VIDEO CLASSICS
NOTE
- IN ITALIA A MASSIMO TROISI E' STATA ATTRIBUITA ANCHE LA COLLABORAZIONE ALLA REGIA, FORSE PER SCOPI COMMERCIALI, MENTRE NEGLI ALTRI PAESI IL FILM RISULTA DIRETTO DAL SOLO MICHAEL RADFORD. INFATTI SOLO LUI E' STATO CANDIDATO ALL'OSCAR 1995 PER LA MIGLIOR REGIA. - CANDIDATO ALL'OSCAR PER IL MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGIA, MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA, MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE (1995). - OSCAR E NASTRO D'ARGENTO 1995 PER MIGLIOR COLONNA SONORA. - DAVID DI DONATELLO 1995 PER MIGLIOR MONTAGGIO A ROBERTO PERPIGNANI.