Una giovane passeggiatrice adesca un soldato dei dragoni il quale. dopo qualche giorno, seduce una cameriera. Questa non disdegna successivamente la corte del suo giovane padrone di casa, il quale a sua volta, intreccia un'avventura galante con una giovane signora. Ritrovatasi poi col marito, la signora finge addirittura d'ignorare cosa sia l'infedeltà coniugale I sani principi ostentati con la moglie non impediscono però all'uomo di condurre una ragazzetta nella saletta privata d'un equivoco ristorante. La ragazza, subito presa nel gioco dell'amore, non si sottrae al fascino di uno stravagante scrittore che la porta a casa sua con la promessa di farne una grande attrice. Dimenticata subito dopo la ragazzetta, lo scrittore tenterà di rinverdire un amore ormai finito, incontrandosi di nuovo con un'attrice che fu, anni prima la sua amante. L'attrice accetta di passare una notte con l'anziano amico ma il suo cuore è ormai del tutto preso da un giovane e nobile ufficiale il quale sta per partire per la guerra. E proprio la sera prima di partire per il fronte, l'ufficiale, dopo una notte di ebbrezza, si ritroverà nella stanza della giovane passeggiatrice che aveva iniziato questa storia .
SCHEDA FILM
Regia: Roger Vadim
Attori: Jean-Claude Brialy - Figlio Di Famiglia, Marie Dubois - Donna Della Strada, Jane Fonda - La Donna Di Mondo, Claude Giraud - Il Soldato, Jean Sorel - Il Conte, Maurice Ronet - Marito Della Donna Di Mondo, Bernard Noël - L'Autore, Anna Karina - La Soubrette, Catherine Spaak - La Sartina, Francine Bergé - L'Attrice
Soggetto: Arthur Schnitzler
Sceneggiatura: Jean Anouilh
Fotografia: Henri Decaë
Musiche: Michel Magne
Montaggio: Victoria Mercanton
Durata: 110
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: FRANSCOPE EASTMANCOLOR
Tratto da: DA UNA COMMEDIA DI ARTHUR SCHNITZLER
Produzione: ROBERT E RAYMOND HAKIM, PARIS FILM PRODUCTION (PARIGI) INTEROPA (ROMA)
Distribuzione: CIDIF - DURIUM HOME VIDEO
NOTE
ADATTAMENTI E DIALOGHI: JEAN ANOUILH.
DEC.: FRANCOIS DE LAMOTHE.
COSTUMI: MARC DOELNITZ.
CRITICA
Nonostante sia di pregio la ricostruzione ambientale e alcune caratterizzazioni siano indovinate rimane un brutto remake del capolavoro di Max Ophuls "La Ronde" (Il piacere e l'amore) del 1950.