E' la storia della donna giapponese che con senso di pagano fatalismo ha saputo sacrificarsi fino a meccanizzare il proprio spirito in una sorta di assurda volontaria pianificazione umana: della donna che sa atteggiare le pieghe del proprio kimono nelle preziose raffigurazioni delle danze tradizionali e che sa accendere di morbosa attenzione gli occhi degli spettatori nelle movenze studiate di uno strip-tease: della donna che brucia in due anni tutte le proprie facoltà percettive nelle fabbriche dei microscopici transistor, delle "ama" che, con una tecnica vecchia di secoli, si tuffano per la pesca dei coralli e delle perle; della donna giapponese, attrice essenziale di un dramma di trasformazione in atto in un paese di antichissima civiltà che solo da un secolo ha aperto le porte del suo fantastico mondo agli occhi dello straniero.
SCHEDA FILM
Regia: Giuliano Tomei
Soggetto: Ivo Perilli
Sceneggiatura: Giuliano Tomei, Vittorio Bonicelli, Ivo Perilli
Fotografia: Cesare Allione, Juichi Nagamo, Yujiro Yoshida
Musiche: Piero Umiliani
Montaggio: Franco Fraticelli
Scenografia: Amedeo Mellone
Altri titoli:
GIAPPONE PROIBITO
Durata: 100
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE TECHNICOLOR
Produzione: RTOTOR FILM (ROMA) TOKYO THEATER PRODUKTION KK (TOKYO)
Distribuzione: DE LAURENTIIS
NOTE
CORO DIRETTO DA: FRANCO POTENZA.
CRITICA
"[...] Tomei si limita a un reportage superficiale e inconcludente, quasi jacopettiano. Singoli momenti efficaci e felici intuizioni non valgono a bilanciare le cadute di gusto e i luoghi comuni, cosa del resto non facile in un genere dove le esigenze di produzione contano molto [...]". (Anonimo, "Cinema Nuovo", 161, febbraio 1963).