Anni Quaranta. Come è consuetudine, durante il rinfresco per festeggiare le nozze della figlia Conny con Carlo, il "padrino" don Vito Corleone promette assistenza e protezione a familiari e amici. Invia il figliastro Tom Hagen in California per convincere in ogni modo il produttore Jack Woltz a scritturare il cantante Johnny nel suo prossimo film. Woltz non acconsente. Tom allora lo costringe ad accettare con un "avvertimento": l'uccisione del suo cavallo di razza preferito. Sollozzo, a nome della potente "famiglia" Tartaglia, chiede a Corleone finanziamenti e appoggi per il traffico di droga. Il rifiuto scatena una lotta cruenta tra le due cosche: lo stesso don Vito viene ferito gravemente; il figlio minore Michael lo salva da un secondo attentato. Michael, poi, scavalcando l'irruento fratello Sonny e Tom, temporeggiatore, organizza un incontro con Sollozzo e con il corrotto capitano di polizia McCluskey uccidendoli entrambi. Michael, per evitare rappresaglie, si nasconde in Sicilia. Qui il giovane s'innamora di Apollonia: la sposa. Quando la moglie muore in un attentato e Sonny viene massacrato dai rivali, torna negli Stati Uniti. Partecipa ad un tentativo (vano) di riappacificazione generale fra le varie "famiglie". Don Vito nomina "padrino" Michael il quale, dopo la morte del padre, assume le redini con inaudita fermezza: tra le vittime della sua spietata repressione ci saranno Johnny, ormai famoso, e il cognato.
SCHEDA FILM
Regia: Francis Ford Coppola
Attori: Marlon Brando - Don Vito Corleone, Al Pacino - Michael Corleone, James Caan - Sonny Corleone, Richard Castellano - Clemenza, Robert Duvall - Tom Hagen, Richard Conte - Barzini, Al Lettieri - Sollozzo, Diane Keaton - Kay Adams, Talia Shire - Connie Corleone Rizzi, Abe Vigoda - Tessio, John Cazale - Fredo Corleone, Simonetta Stefanelli - Apollonia, Gianni Russo - Carlo Rizzi, Salvatore Corsetto - Bonasera, Rudy Bond - Cuneo, Sterling Hayden - Mcluskey, Julie Gregg - Sandra Corleone, Tony Giorgio - Bruno Tattaglia, Richard Bright - Al Neri, Corrado Gaipa - Don Tommasino, Victor Rendina - Philip Tattaglia, Jeannie Linero - Lucy Mancini, Tere Livrano - Theresa Hagen, John Marley - Jack Woltz, John Martino - Paulie Gatto, Lenny Montana - Luca Brasi, Alex Rocco - Moe Greene, Angelo Infanti - Fabrizio, Vito Scotti - Nazorine, Cardell Sheridan - Mrs. Clemenza, Saro Urzì - Vitelli, Al Martino - Johnny Fontane, Franco Citti - Calò, Morgana King - Mama Corleone, Sofia Coppola - Michael Francis Rizzi (non accreditata
Soggetto: Mario Puzo
Sceneggiatura: Francis Ford Coppola, Mario Puzo
Fotografia: Gordon Willis
Musiche: Carmine Coppola, Nino Rota
Montaggio: William H. Reynolds, Peter Zinner
Scenografia: Dean Tavoularis
Costumi: Anna Hill Johnstone
Effetti: Paul J. Lombardi
Altri titoli:
Mario Puzo's The Godfather
Durata: 175
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35MM (1:1,85) TECHNICOLOR
Tratto da: romanzo omonimo di Mario Puzo
Produzione: PARAMOUNT PICTURES
Distribuzione: CIC - CIC VIDEO - PARAMOUNT PICTURES DVD IN COFANETTO CON IL PADRINO PARTE II E PARTE III - BLU-RAY: PARAMOUNT HOME ENTERTAINMENT (2010); BLU-RAY: UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT (2012)
NOTE
- SUONO: BUD GRENZBACH, RICHARD PORTMAN, CHRISTOPHER NEWMAN, LES LAZAROWITZ.
- HARRY KISSINGER DICHIARÒ COME IL PADRINO SIA «UN' OPERA STRAORDINARIA CHE NON RACCONTA NULLA DI DIVERSO DA QUELLO CHE VEDO OGNI GIORNO A WASHINGTON» (1972).
- OSCAR 1973 PER MIGLIOR FILM, MIGLIOR ATTORE (MARLON BRANDO), MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE (PUZO-COPPOLA).
- GOLDEN GLOBE 1973 ALLA SCENEGGIATURA.
- DAVID DI DONATELLO 1973 COME MIGLIOR FILM STRANIERO, PREMIO SPECIALE AD AL PACINO.
- GRAMMY AWARDS 1972 - MIGLIORE COLONNA SONORA.
- IL FILM E' STATO CAMPIONE D'INCASSI NEGLI STATI UNITI NEL 1972.
- NEL 2022, IN OCCASIONE DEL 50. ANNIVERSARIO, TORNA IN SALA LA VERSIONE RESTAURATA PROMOSSA DALLA PARAMOUNT PICTURES E DALL'AMERICAN ZOETROPE, CASA DI PRODUZIONE DI FRANCIS FORD COPPOLA.
CRITICA
"Realizzato con grande impegno, il film colpisce favorevolmente per l'abbondanza e per la credibilità del materiale narrativo, per l'accuratezza delle ricostruzioni, per la proprietà delle interpretazioni". ("Segnalazioni Cinematografiche", vol. 87, 1979)
"Il film appare oggi come una "gigantesca metafora dell'America tra gli anni sessanta e i settanta. "I believe in America" (io credo nell'America): con questa dichiarazione di fede si apre il film, detta da un uomo che sta chiedendo un omicidio. La mafia, dunque, è come un segnale per significare altro, l'organizzazione multinazionale del capitalismo, la fine del "sogno americano", il bisogno di "paternità" e di "consenso" dell'uomo occidentale. Riemergono tracce di quell'ideologia che il cinema americano ha certamente introiettato dalla cultura e dal cinema europei (...). Ma si tratta, comunque, di segnali sommessi, in chiaroscuro, non di messaggi ideologici precisi. Coppola sradica la mafia e l'Italia dal loro contesto storico e le tuffa in un bagno di folklore e di iconografia d'appendice, di mitologia popolare. Certo che la Sicilia può apparire fasulla, la mafia stereotipata e convenzionale; perché Coppola gioca la carta di un Mito delle origini (le sue ma anche le origini dell'umanità), in cui possono trionfare le sensazioni e le emozioni primordiali, l'odio, l'amore, la violenza, il desiderio di potenza." (Vito Zagarrio, 'Francis Ford Coppola', Il Castoro, 1995)
"Da un romanzo di Mario Puzo, è la storia di un sistema familiare e di clan con sottofondo nostalgico per la forza di quei legami che nell'America di oggi sembrano svalutati (come fu letto dalla maggioranza del pubblico), ma possiede anche una profonda e fertile ambiguità. C'è il parallelismo mafia-politica (...) c'è la magistrale ricostruzione di un'epoca e di una morale del crimine, di una struttura patriarcale più italiana che americana. Coppola sa di che cosa parla e ne sa le ragioni anche se non le condivide: il suo sguardo è più distaccato che affascinato." (Morando Moradini, 'Dizionario dei film')