La sera della vigilia di Natale, a New York, una coppia di giovani immigrati, che si sono arricchiti grazie al commercio di stupefacenti, è alla ricerca del regalo che la loro figlioletta ha chiesto a Babbo Natale: la Party Girl, una bambola che è andata a ruba in città ma che la coppia, grazie alla loro disponibilità di denaro, è in grado di trovare. Mentre sta aspettando in macchina, la donna sente d'improvviso bussare ad un finestrino: dall'altra parte c'è un omone nero che le mostra i documenti del marito. La donna ha venti minuti di tempo per trovare una grossa somma di denaro se vuole rivederlo vivo.
SCHEDA FILM
Regia: Abel Ferrara
Attori: Drea de Matteo - La Moglie, Lillo Brancato - Il Marito, Ice-T - Il Rapitore, Victor Argo - Louie, Naomi Morales - La Nipote, Lisa Valens - La Figlia
Soggetto: Cassandra De Jesus
Sceneggiatura: Abel Ferrara, Scott Pardo
Fotografia: Ken Kelsch
Musiche: Schooly-D
Montaggio: Patricia Bowers, Bill Pankow, Suzanne Pillsbury
Scenografia: Frank DeCurtis
Durata: 82
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: PIERRE KALFON PER FRANCHISE PICTURES, STUDIO CANAL
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION
Data uscita: 2001-12-14
NOTE
COSTUMI: DEBRA TENNENBAUM.
PRESENTATO IN CONCORSO AL FESTIVAL DI CANNES 2001.
FILM DI APERTURA AL TORINO FILM FESTIVAL 2001.
CRITICA
"Se un film di Abel Ferrara si apre con dei bambini impegnati in una recita natalizia c'è da aspettarsi il peggio. Il peggio ne 'Il nostro Natale' è che papà fa un brutto mestiere: spaccia. (...) La trattativa stringente, il clima di minaccia fisica e psicologica, con la moglie chiusa in auto come Harvey Keitel nel 'Cattivo tenente', è la parte più interessante del film. Che riporta Ferrara alla sua forma migliore pur senza aggiungere granché al suo cinema. Salvo forse l'allarmante ironia (ma sarà ironia?) di quella famigliola così unita e così naturalmente, tranquillamente criminale, da non farci nemmeno più caso". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 14 dicembre 2001)
"Bandito il moralismo con immagini dirette e insostituibili, la provocazione del messaggio anarchico si fonde con la sostanza di un vuoto culturale, minaccioso, colpevole, questo sì, davvero 'globale'". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 21 dicembre 2001)
"Malgrado il criptico titolo originale 'R-Xmas', Abel Ferrara sembra diventato saggio. Con 'Il nostro Natale' torna sui luoghi del delitto di 'Kong of New York' e 'Il cattivo tenente' ma per mettere in scena, in modo lineare, la normalità del crimine. Se non sembra fatto per entusiasmare i suoi fan, il film apre una prospettiva inedita nel crime-movie, genere tra i più refrattari a rinnovarsi. Oltre a mantenere intatta una delle migliori doti del regista del Bronx: la capacità di lavorare sugli attori, ricavandone il meglio in lunghe sequenze più vere del vero". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 28 dicembre 2001)