Davenport, Stati Uniti. Dopo la morte del marito, un'affascinante donna italiana cade in una profonda depressione da cui si riprende dopo un lungo periodo di degenza in un manicomio. Quando esce dalla casa di cura, la donna decide di rifarsi una vita e di aprire il ristorante che aveva progettato prima di rimanere vedova. Tuttavia, la sua mente viene ancora una volta messa a dura prova quando scopre che nel vecchio convitto di suore, scelto come luogo per il suo ristorante, sono stati commessi alcuni delitti misteriosi...
SCHEDA FILM
Regia: Pupi Avati
Attori: Laura Morante - Lei, Rita Tushingham - Paula Hardyn, Burt Young - Muller, Treat Williams - Padre Amy, Yvonne Sciò - Ella Murray, Peter Soderberg - Las Shields, Giovanni Lombardo Radice - Vincent, Angela Pagano - Liuba da vecchia, Sydne Rome - Signora Wittenmeyer, Angela Goodwin - Madre Superiora, Marin Jo Finerty - Liuba giovane, Chiara Tortorella - Egle Lanzillo, Tom Röttger- Morgan - Lester Murray Jr., Marina Ninchi - Signora Shields
Soggetto: Pupi Avati
Sceneggiatura: Pupi Avati
Fotografia: Pasquale Rachini, Cesare Bastelli
Musiche: Riz Ortolani
Montaggio: Amedeo Salfa
Scenografia: Giuliano Pannuti
Costumi: Bettina Bimbi
Altri titoli:
Il nascondiglio delle monache
The Hideout
Durata: 100
Colore: C
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: ANTONIO AVATI PER DUEA FILM, RAI CINEMA
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION
Data uscita: 2007-11-16
TRAILER
CRITICA
"Ma per una volta il meccanismo del "passato che ritorna" e che ossessiona con i propri fantasmi gli incauti visitatori qui viene messo da parte. La trama è più semplice e più complessa allo stesso tempo, con la protagonista - significativamente senza nome - che deve fare i conti non solo con un passato misterioso ma soprattutto con un presente dove preti, avvocati e borghesi mettono in mostra una pericolosa ambiguità. E dove Avati può sconfiggere il buonismo mostrando la cattiveria umana dove meno te la aspetti." (Paolo Mereghetti, IO donna, 24 novembre 2007)
"Con 'Il nascondiglio' Pupi Avati torna al primo amore dei generi, in particolare quel mix di horror, noir, mystery, con il quale si impose agli esordi prima di intraprendere un prestigioso viaggio poetico-sentimentale nella provincia emiliana. A circa trent'anni da 'La casa dalle finestre che ridono', al quale seguirono 'Tutti defunti... tranne i morti' e 'Zeder', l'autore bolognese rivisita le atmosfere delle case che nascondono misteri, fantasmi e presenze inquietanti e quel Midwest americano dove aveva girato 'Bix'. (...) Il plot giocato su una realtà difficile da penetrare e sulle possibili proiezioni di una mente fragile è discreto e la casa maledetta irradia un certo fascino gotico. Ma prima di arrivare al finale quanta dilatazione da detection tradizionale quando per l'ambientazione e le premesse ti aspetti altro, e Laura Morante appare a disagio nel ruolo della protagonista." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 17 novembre 2007)