Lunghi anni di paziente lavoro, muovendosi in una zona d'ombra della storia del calcio e della Storia del XX secolo, hanno permesso la realizzazione di questo film, in bilico fra lo stile rigoroso del documentario e lo spirito del cinema, che racconta le vicende del campionato mondiale di calcio del 1942, mai riconosciuto dagli organi ufficiali dello sport e rimasto per decenni avvolto nella leggenda senza che se ne conoscesse il vincitore.
SCHEDA FILM
Regia: Lorenzo Garzella, Filippo Macelloni
Attori: Sergio Levinsky, Marcelo Auchelli, Walter Balzarini, Wolfgang Bandorsky, Bruno Bardi, Phillip Caillon, Custodio Cuevas, Leon Dogodny, Caterina Dzugala, Arturo Gerez, Mimi Klein, Rosalind Knight, Guillermo Leinung, Aldo Niebhor, Ricardo Piterbarg, Raul Toscani, Wilhelm Tromm, Roberto Baggio, Osvaldo Bayer, Titì Fernandez, Joao Havelange, Jean-Pierre Lanfranchi, Gary Lineker, Victor Hugo Morales, Darwin Pastorin, Peter Holme, Jorge Valdano, Maurizio Ambrosini
Soggetto: Lorenzo Garzella, Filippo Macelloni
Fotografia: Alberto Iannuzzi
Montaggio: Pietro Lassandro
Scenografia: Davide Bassan, Catalina Oliva
Costumi: Laura Raffo, Pilar Gonzalez
Suono: Gianluca Scarlata, Libero Colimberti, Diego Colombo
Durata: 93
Colore: B/N-C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: 35 MM, DCP, HD
Produzione: DANIELE MAZZOCCA, PIER ANDREA NOCELLA PER VERDEORO (ITALIA), DOCKSUR PRODUCCIONES (ARGENTINA), IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA, RAI TRADE, CINECITTÀ LUCE, NANOF
Distribuzione: JP ENTERTAINMENT (2012)
Data uscita: 2012-06-01
NOTE
- REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI-DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA E CON IL SUPPORTO DI INCAA - INSTITUTO NACIONAL DE CINE Y ARTES AUDIOVISUALES ARGENTINA.
- CONTENUTI MATERIALI ORIGINALI E ARCHIVI DI: CINECITTÀ LUCE, ARCHIVIO GENERALE DELLA NAZIONE ARGENTINA, ARCHIVIO MUSEO DEL CINE, EL GRAFICO, DIARIO DEL RIO NEGRO.
- PRESENTATO ALL'8. EDIZIONE DELLE 'GIORNATE DEGLI AUTORI/VENICE DAYS' (VENEZIA, 2011) NELLA SEZIONE 'SPAZIO APERTO'.
CRITICA
"Non è una commedia, non è un finto documentario e tantomeno un documentario vero. E' un sogno, il sogno di un calcio diverso, che per un caso beffardo esce in pieno scandalo calcioscommesse. Eppure 'Il mundial dimenticato', co-prododuzione italoargentina di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni, nasce da uno spunto letterario. Un racconto di Osvaldo Soriano (il geniale autore di 'Triste, solitario y final' dedicato al fantomatico mondiale di calcio disputato in Patagonia nel 1942. La Storia dice che nel '42 i mondiali saltarono per via della guerra. Ma la Storia la scrivono i vincitori mentre i due registi, sulla scorta di Soriano, danno vita a un mondo di personaggi improbabili e irresistibili, molto più romantico - e giocoso - di quello reale. Centravanti con gli occhiali, portieri dai poteri ipnotici, una fotografa ebrea in fuga, una squadra nazista in missione segreta, un arbitro figlio del bandito Butch Cassidy. Una piccola epopea organizzata dal vulcanico Conte von Otz, ministro dello Sport dell'inesistente regno di Patagonia, ricostruita settant'anni dopo, cioè oggi, da un intraprendente giornalista argentino. Che non solo saccheggia le cineteche di America e d'Europa, ma coinvolge anche vere personalità del calcio, da Baggio a Altafini, da Jorge Valdano a Victor Hugo Morales. Completa questa confusione creata ad arte una campagna virale molto cliccata su Youtube. Già presentato alle Giornate degli Autori di Venezia, 'Il mundial dimenticato' parteciperà per l'Italia al festival di Shanghai. Ma sarà anche nella rassegna di opere prime organizzata da Nanni Moretti, 'Bimbi belli'." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 31 maggio 2012)
"Incredibilmente falso. Incredibilmente divertente. Arriva nelle sale dal 1° giugno 'Mundial olvidado - Il Mondiale dimenticato', film di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni, presentato alle Giornate degli Autori della Mostra di Venezia, 2011. Tratto dall'omonimo racconto dell'argentino Osvaldo Soriano il film (...) ricostruisce un fantomatico campionato di calcio avvenuto nel 1942 nella Patagonia argentina. Tra interviste e immagini di repertorio (di Cinecittà Luce e dell'Archivo Nacionale de la Nación di Buenos Aires), il film è un 'mockumentary', un film di finzione realizzato come se fosse un vero documentario. (...) Verosimiglianza e finzione si mescolano trasformando il film in un susseguirsi di divertenti e ironiche invenzioni e testimonianze (come quella del più giovane Mapuche, ormai novantenne, che elabora la cronaca del suo goal e della finale). A colorare la storia anche il triangolo amoroso tra una fotografa ebrea che conquista i cuori del calciatore tedesco, del cameraman (il primo ad aver inventato la telecamera subacquea) e del portiere Mapuche che ipnotizza i suoi avversari. Realizzato con soli 800.000 euro ma con tanta passione, 'Il mondiale dimenticato' è un sorprendente film italiano e testimonia che la qualità di una storia e la capacità di raccontarla non sono misurabili con i parametri del budget." (Emanuela Genovese, 'Avvenire', 31 maggio 2012)
"Già autori del riuscito 'Rimet - L'incredibile storia della coppa del Mondo', Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni si sono dedicati, ispirandosi alle pagine di Osvaldo Soriano, a un'altra storia, ancora più incredibile: quella del Campionato organizzato in Patagonia nel 1942, in pieno conflitto mondiale, su iniziativa di un eccentrico personaggio, certo conte Otz; e sparito dalle cronache sino al ritrovamento di un filmato d'epoca della finale, che si giocò a Montevideo e fu funestata da una alluvione con crollo dello stadio. Il dato più affascinante è che, non potendo causa il conflitto avere in Argentina i professionisti, a scendere in campo furono con entusiasmo patriottico gli immigrati, pescatori, ingegneri, rifugiati politici, operai. La rievocazione è brillante e, a fronte del degenerato quadro del calcio scommesse, questo viaggio nel passato appare rigeneratore." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 8 giugno 2012)
"Più che un documentario, una favola. Il sorprendente film di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni immagina che nel 1942 si svolse in Patagonia il Mondiale di calcio, che negli almanacchi figura come non disputato per la guerra. Una storia costata lunghe ricerche negli archivi, colma di affascinanti curiosità. Una per tutte: l'arbitro della finale era il figlio del fuorilegge Butch Cassidy. Degno a tal punto di co-tanto padre da usare la pistola anziché il fischietto. Un film per tutti, anche per i non appassionati." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 8 giugno 2012)