A Venezia, nel secolo XVII, un gruppo di nobili ordisce una congiura per impadronirsi del supremo potere. Appoggia i congiurati il grande inquisitore Badoero, uomo privo di scrupoli, che aspira alla suprema dignità di Doge. Gl'intrighi dei congiurati vengono contrastati da alcuni giovani patrizi, alla cui testa sta Claudio Venier, amante della cortigiana Isabella. Costei frequenta la casa del francese Pierre, in cui i congiurati si danno convegno. Preso di mira dalle accuse dei patrioti, il grande inquisitore si difende, accusando a sua volta Venier, ch'è imprigionato e condannato a morte. Il giorno dell'esecuzione i suoi amici, con un colpo si mano, riescono a porlo in salvo: Claudio Venier si trasforma in una specie di cavaliere fantasma, che appare improvvisamente dove meno lo si aspetta, divenendo l'incubo dei seguaci di Badoero. Intanto al Doge dimissionario è succeduto un nuovo Doge, al quale Badoero, per rialzare il proprio prestigio, chiede la mano di sua figlia Ornella, segretamente innamorata di Venier. Per sbarazzarsi del rivale, Badoero fa circolare la voce che Venier è un figlio naturale del Doge. Ma alla fine il grande inquisitore viene sbugiardato, ed affrontato da Venier, è da questi ucciso. Il Doge concede a Venier la mano di sua figlia e gli affida il comando di una spedizione in difesa della Repubblica.
SCHEDA FILM
Regia: William French
Attori: Costantino Dal Maso, Enzo Hassan - Complice Di Pierre, Mario Sailer - Un Moschettiere, Alberto Paolone - Marco, Diego Carlisi - Jacopone, Clara Calamai - Marina Venier, Tamara Lees - Sibilla, Carlo Ninchi - Il Doge Donato, Rossana Podestà - Ornella, Vasito Bastino - Claudio Venier, Elio Steiner - Inquisitore Badoero, Silvia Manto, Inge Borg - Suor Angelica, Gianni Rizzo - Pierre De La Tour, Isa Pola - Contessa Ferrer
Soggetto: Gian Maria Cominetti, Max Calandri
Sceneggiatura: Piero Monfisani, Gian Maria Cominetti
Fotografia: Fernando Risi
Scenografia: Nino Maccarones
Durata: 85
Genere: AVVENTURA
Produzione: FERRUCCIO BIANCINI PER LLOYD FILM
Distribuzione: REGIONALE
CRITICA
"In un film che vorrebbe essere di cappa e spada, di agilità, di prontezza, di cadute, di duelli, non è possibile vedere un Vasito Bastino che si muove con una leggerezza da ippotamo (...)". (E. Fecchi, "Intermezzo", n. 11/12 del 30/6/1954).