Jonathan Fields si risveglia in una stanza sconosciuta e in disordine, con le mani sporche di sangue e nel bagno trova il cadavere di una donna. Il giovane non ricorda il proprio nome e, ancora stordito, si presenta da un detective che si interessa al suo caso e che, da alcuni documenti, scopre che Jonathan è uno scienziato. Tuttavia, giunto nel suo laboratorio, Jonathan stenta a riconoscere la propria fidanzata, i suoi colleghi e non riesce a concludere un esperimento e, con una scusa, lascia la direzione della prova al suo vice. In questa occasione avviene uno scambio di occhiali che gli fa intuire la verità, ne parla al detective e a casa i due trovano conferma dei sospetti che però non sono sostenuti da prove. Dopo essere caduti vittime di un tranello e drogati, Jonathan e il detective, con uno stratagemma, cercheranno di mettere alle strette i veri colpevoli.
SCHEDA FILM
Regia: James Goldstone
Attori: Harry Guardino - Arthur Belding, Bradford Dillman - Jonathan Fields, Hope Lange - Helen Atterbury, Pat Hingle - Lew Haley, Diana Hyland - Sarah, Victor Jory - Edward Arkroyd, Susan Saint James - Ida, Michael J. Pollard - Dill, Susanne Benton - Arlene, James Doohan - Sovraintendente, Donald Mitchell - Peter, Roy Jenson - Arnie, Paul Stewart - Simon Joshua, Ralph Maurer, Kent McCord, Paul Steward, Joan Bradley, Jim Creech
Soggetto: Howard Fast - romanzo
Sceneggiatura: Ranald MacDougall, Peter Stone
Fotografia: John L. Russell
Musiche: Quincy Jones
Montaggio: Edward A. Biery
Scenografia: Howard E. Johnson
Arredamento: Hal Overell
Costumi: Grady Hunt
Altri titoli:
Les complices
La noche invita a matar
Durata: 96
Colore: C
Genere: GIALLO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)- TECHNICOLOR
Tratto da: romanzo "Fallen Angel" di Howard Fast
Produzione: RANALD MACDOUGALL PER UNIVERSAL PICTURES
Distribuzione: UNIVERSAL
CRITICA
"Più che sull'intreccio e sugli effetti veri e propri del giallo, il film gioca molto sulla descrizione tormentata e allucinante delle conseguenze della droga. Se in genere esso raggiunge i suoi scopi di spettacolo gli eccessivi giochi fotografici e di colore, la recitazione esasperata, lo rendono truculento e poco convincente". (Segnalazioni cinematografiche, vol. 65, 1968)