Mohammad Jan, Cosmin, Inga e Josif, come tanti altri loro coetanei, sono giovanissimi migranti arrivati a Roma dall'Afghanistan e dai paesi dell'Est Europa. Non hanno nemmeno 18 anni ma sono già soli e hanno tanta strada dietro di sé e altrettanta da percorrere. Sono stati strappati alle loro famiglie dalla guerra, dalla povertà. La loro casa non è qui, è molto lontana. Molti arrivano con il sogno di poter inviare un aiuto ai loro cari rimasti a casa ma si scontrano con la dura realtà di essere destinati a essere "invisibili".
SCHEDA FILM
Regia: Costanza Quatriglio
Soggetto: Costanza Quatriglio
Sceneggiatura: Costanza Quatriglio
Fotografia: Vladan Radovic
Musiche: Vladimir Denissenkov
Montaggio: Giovanni Ballantini
Altri titoli:
The World On Their Shoulder
Durata: 90
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: DIGITAL, (1:1.85)
Produzione: COSTANZA QUATRIGLIO E REAN MAZZONE PER DREAM FILM, ILA PALMA PRODUZIONI
NOTE
- REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DELL'UNICEF, IN COLLABORAZIONE CON RAI TRE.
- PRESENTATO ALLA I^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA' (2006) NELLA SEZIONE 'EXTRA'.
CRITICA
Dalle note di regia: "La prima cosa che ho dovuto capire è come rappresentare ciò che non potevo mostrare: quel carico di dolore, di paura, di smarrimento e di necessità di riscatto prima ancora che di affetto, che molti dei giovanissimi incontrati portavano con sé ma soprattutto come restituire il sorprendente percorso della non esistenza e quindi della privazione di ogni diritto, all'esistenza riconosciuta, quando l'attribuzione di voce, volto, pensiero, volontà, dipende da quanto il paese in cui ti trovi riesce ad accoglierti, da quanto è organizzato, da quante persone riesce a stipendiare. Frequentando per mesi le strade, le stazioni e le strutture di accoglienza, ho seguito le storie di Mohammad Jan, Josif, Cosmin e Inga, e ancora dei giovani testimoni della guerra, partiti dai loro paesi ancora bambini o appena adolescenti. Ognuno di loro compie insieme alla macchina da presa un viaggio dentro percorsi concreti di riscatto ma anche di solitudini e scelte, fino a quando la maggiore età non incombe e ancora una volta la legge della selezione è più forte e la macchina da presa non può restare, laddove ancora un abbandono e un altro viaggio ricomincia, per un altro paese, un altro tentativo di essere a questo mondo."