A Dublino nel 1932, Christy Brown, appena nato, è vittima di una paralisi che gli impedisce di parlare e di muoversi: i medici al riguardo esternano pessimistiche previsioni sulla possibilità di sopravvivenza di Christy che, malgrado questo handicap, viene ben accettato da tutta la numerosa ma povera famiglia, composta dal padre muratore, dalla madre casalinga e da dodici fratelli. Con il trascorrere degli anni Christy sorprende i familiari per i suoi tentativi di comunicare con il piede sinistro, tramite il quale riesce a scrivere alcune parole e a dipingere. Successivamente, a diciassette anni, gli viene offerta l'occasione di essere curato dalla dottoressa Eileen Cole: con l'intervento di questa specialista Christy compie consistenti progressi che gli consentono di ottenere un notevole successo come pittore. Dopo un folle tentativo di suicidio, provocato dal matrimonio del suo amico Peter con Eileen, della quale si era perdutamente innamorato, Christy scrive la sua autobiografia, che viene pubblicata: entusiasta di questo libro l'infermiera Mary Carr accetta di sposarlo.
SCHEDA FILM
Regia: Jim Sheridan
Attori: Daniel Day-Lewis - Christy Brown, Brenda Fricker - Signora Brown, Alison Whelan - Sheila Vecchia, Kirsten Sheridan - Sharon Brown, Ruth McCabe - Mary, Ray McAnally - Mr Brown, Adrian Dunbar - Peter, Cyril Cusack - Lord Castlewelland, Hugh O'Conor - Christy Bambino, Declan Croghan - Tom Vecchio, Eanna MacLiam - Benny Vecchio, Darren McHugh - Benny Giovane, Fiona Shaw - Dr Eileen Core, Owen Sharp - Tom Giovane
Sceneggiatura: Jim Sheridan, Shane Connaughton
Fotografia: Jack Conroy
Musiche: Elmer Bernstein
Montaggio: Patrick J. Ovfener
Scenografia: Austin Spriggs
Durata: 106
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: NORMALE
Tratto da: TRATTO DAL ROMANZO "MY LEFT FOOT" DI CHRISTY BROWN
Produzione: FERDALE FILMS, GRANADA, RAIDIO TEILIFIS EIREANN (RTE)
Distribuzione: ACADEMY (1990) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
NOTE
OSCAR COME MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA A DANIEL DAY-LEWIS E COME ATTRICE NON PROTAGONISTA A BRENDA FRICKER (LA MADRE).
DAVID DI DONATELLO 1990 PER MIGLIORE PRODUZIONE STRANIERA (NOEL PEARSON).
CRITICA
Nel film la penosa e triste esistenza del protagonista e la sua ammirevole forza di carattere sono rievocate con quella umanissima solidarietà che è dovuta agli handicappati e ai loro familiari. Alcune lungaggini e qualche cadute di tono non inficiano la sua validità. Efficace l'interpretazione. (Segnalazioni Cinematografiche)