Il mio amico Benito

ITALIA 1962
Peppino Di Gennaro, semplice impiegato, aspira al posto di capo ufficio ma inutilmente. Un giorno un suo vecchio amico gli regala una foto del tempo della prima guerra mondiale dove lui è in trincea con Mussolini. Sfruttando tale prova, cerca ogni mezzo per farsi ricevere dal duce ed ottenere ciò che desidera, ma, perseguitato dall'Ovra, è preso per uno dei soliti maniaci. Quando un giorno, facendo la guardia a Palazzo Venezia, riesce ad entrare nella stanza del duce con la possibilità di parlargli, sente che dal balcone egli pronunzia il discorso sull'entrata in guerra dell'Italia. Nauseato, esce distruggendo la foto.
SCHEDA FILM

Regia: Giorgio Bianchi

Attori: Peppino De Filippo - Giuseppe Di Gennaro, Mario Carotenuto - Mariani, Didi Perego - Italia, Mac Ronay - Landolfi, Luigi Pavese - Pieroni, Franco Giacobini - Liberati, Luigi De Filippo - Fioretti, Giuseppe Porelli - Il capo divisione, Carlo Pisacane - Signor Arturo, Riccardo Billi - Renzi, Franco Franchi - Terrorista, Ciccio Ingrassia - Terrorista, Tiberio Murgia - Poliziotto, Andrea Checchi - Il commissario, Ciccio Barbi - Sor Achille, Emma Gramatica - Madre di Giuseppe, Alberto Rabagliati - Se stesso

Soggetto: Amleto Nobili - idea, Luigi Magni, Stefano Strucchi, Oreste Biancoli, Giorgio Bianchi

Sceneggiatura: Luigi Magni, Stefano Strucchi, Oreste Biancoli, Giorgio Bianchi

Fotografia: Tino Santoni

Musiche: Armando Trovajoli

Montaggio: Daniele Alabiso

Scenografia: Luciano Ricceri

Arredamento: Riccardo Domenici

Costumi: Lucia Mirisola

Collaborazione alla regia: Michele Lupo

Durata: 100

Colore: B/N

Genere: COMICO SATIRICO

Tratto da: un'idea di Amleto Nobili

Produzione: MARIO MARIANI PER CINEX - POLARIS

Distribuzione: ATLANTIS FILM - FONIT CETRA VIDEO, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE

CRITICA
"E' stato evidentemente ispirato dal tedesco 'Nella morsa delle SS' (1960, regia di Robert Siodmak) che ha lo stesso spunto (si trattava però di un amico di scuola, un tal Adolfo...)." (Anonimo. "Nuovo Spettatore Cinematografico", 32, agosto 1962)

"Più che una vera e propria satira il film è una commedia umoristica quasi una farsa, poiché l'indovinato spunto centrale si disperde in tanti piccoli episodi che, pur rifacendosi alla situazione, sono troppo personalizzati a scapito dello studio di ambiente. Cosicché, anche il buon finale, che avrebbe potuto essere un significativo amaro epilogo di un film lineare nel suo svolgimento, resta un episodio isolato fra tanti. La regia è accurata, ma non riesce a dare molta vivacità alla vicenda, benché non manchino momenti divertenti specie per merito di De Filippo. Corretta l'interpretazione degli altri." ('Segnalazioni cinematografiche', vol.51, 1962)