In Germania, negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, alcune istituzioni tedesche decidono di portare avanti una cospirazione per occultare i crimini di Auschwitz. Nel 1958, a Francoforte, il giovane Pubblico Ministero Johann Radmann s'imbatte in alcuni documenti che aiutano ad avviare il processo contro diversi militari delle SS che hanno prestato servizio ad Auschwitz. La storia, basata su fatti reali, racconta gli sforzi di questo giovane uomo per assicurare i responsabili alla giustizia.
SCHEDA FILM
Regia: Giulio Ricciarelli
Attori: Alexander Fehling - Pubblico Ministero Johann Radmann, André Szymanski - Thomas Gnielka, Friederike Becht - Marlene Wondrak, Johannes Krisch - Simon Kirsch, Hansi Jochmann - Erika Schmitt, Johann von Bülow - Pubblico Ministero Otto Haller, Robert Hunger-Bühler - Pubblico Ministero Capo Walter Friedberg, Lukas Miko - Hermann Langbein, Gert Voss - Procuratore Generale Fritz Bauer, Tim Williams - Maggiore Parker, Mathis Reinhardt - Fischer, Hartmut Volle - Alois Schulz, Werner Wölbern - Hans Lichter, Timo Dierkes - Peter Mertens, Susanne Schäfer - Madre di Johanns, Robert Mika - Josef Bichinsky, Stefan Wilkening - Herr Kleiner, Elinor Eidt - Kathi, Lisa Martinek - Inge Gnielka, Udo Suchan - Robert Mulka, Fritz Scheuermann - Heinz Brandner, Thomas Hessdörfer - Richard Baer, Ricarda Klingelhöfer - Gertrud Friedberg, Ellen Schulz - Dagmar, Josephine Ehlert - Conny
Soggetto: Elisabeth Bartel
Sceneggiatura: Elisabeth Bartel, Giulio Ricciarelli, Amelie Syberberg - collaborazione
Fotografia: Martin Langer, Roman Osin
Musiche: Niki Reiser, Sebastian Pille
Montaggio: Andrea Mertens
Scenografia: Manfred Döring
Costumi: Aenne Plaumann
Altri titoli:
Labyrinth of Lies
La conspiración del silencio
Le labyrinthe du silence
Durata: 124
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: HD, DCP (1:2.35)
Produzione: CLAUSSEN WÖBKE PUTZ FILMPRODUKTION, NAKED EYE FILMPRODUKTION
Distribuzione: GOOD FILMS (2016)
Data uscita: 2016-01-14
TRAILER
NOTE
- GIULIO RICCIARELLI E' ANCHE CO-PRODUTTORE DEL FILM.
- REALIZZATO CON IL SUPPORTO DI: HESSENINVESTFILM, FILMFERNSEHFONDS, BAYERN FFA.
- GIULIO RICCIARELLI È STATO CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2016 COME MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE.
CRITICA
"Problemi autentici, storie vere, ma si seguono con la stessa trepidazione come se si assistesse a un giallo, coinvolti quasi subito in quello che il titolo tedesco definisce 'il labirinto del silenzio', molto simile a quella omertà che da noi, a volte, impedisce ai processi di raggiungere il loro scopo. Da lodare quasi tutto, dalle musiche alla fotografia e, naturalmente, all'interpretazione." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 16 gennaio 2016)
"(...) Alexander Fehling, phisique e coscienza du role (...). Aprendo un baratro sulla consapevolezza, la connivenza e la memoria della Germania post bellica prima di Norimberga e ispirato allo storico Fritz Bauer, il film è una lezione applicata di civiltà inserita in una macchina poliziesca (...). Dopo lo stupore di toccare con mano complicità naziste in alto, c'è la soddisfazione di un lieto fine processuale che non ci deve far star tranquilli: un film come questo è parte della storia della coscienza." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 14 gennaio 2016)
"Non un capolavoro, ma un film onestamente didascalico." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 14 gennaio 2016)
"Non sempre padroneggiato, il film tende a scivolare nel mélo e nel cliché: si vorrebbe vedere di più di Fritz Bauer, il grande giudice ebreo che giocò un ruolo chiave nella cattura di Eichmann, e meno delle diatribe sentimentali di Radmann, ma la forza del tema resta vincente." ('La Stampa', 14 gennaio 2016)
"(...) Ricciarelli, bravo nel dar forma al dramma, pur senza mostrare i crimini, anche solo attraverso un volto. Il vero tema è l'obbedienza cieca militare davanti all'orrore di certi atti." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 14 gennaio 2016)
"(...) con la sua regia squadrata e il suo schema da detective story 'Il labirinto del silenzio', abile fusione tra un tema tutt'altro che facile e un impianto narrativo non nuovo ma di sicura presa, sposta su un asse proficuo quanto poco frequentato il cinema sulla Shoah. (...) Con il suo piccolo plotone di personaggi, destinati a entrare prima o poi tutti in conflitto tra loro, Ricciarelli riesce (...) a drammatizzare molto efficacemente l'eterno dibattito sul ruolo e le forme della memoria." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 11 gennaio 2016)
"'Il labirinto del silenzio' (...) è una grande storia indimenticabile, carica di serena passione, tesa nel ritmo ansioso del thriller dove il giustiziere deve muoversi tra mille ostacoli ma li vince tutti. Lo ha girato Giulio Ricciarelli (...) senza una scena, una foto dell'Olocausto; solo qualche straziata parola strappata ai sopravvissuti (...); solo quelle facce qualsiasi di uomini di mezza età, gli ex aguzzini, tornati cittadini esemplari, che, muti, perdono ogni bonomia in un attimo di consapevolezza della loro ferocia dimenticata. (...) bello, raffinato, il bravissimo attore tedesco Alexander Fehling (...) meraviglioso, dolente Gert Voss (...)." (Natalia Aspesi, 'La Repubblica', 5 gennaio 2016)