Periferia di Taranto. Uno dei tre complici di una rapina, un cinquantenne dall'aria malmessa, Tonino detto Barboncino, approfittando della distrazione degli altri due, ruba il malloppo e scappa. La sua corsa passa dai tetti ad una terrazza elevata, fino ad un vecchio lavatoio, dove trova uno individuo eccentrico, che sostiene di chiamarsi Cervo Nero e di appartenere alla tribù dei Sioux. Tonino si trova bloccato, impossibilitato a fuggire, dato che il quartiere brulica di gente che lo sta cercando. Decide di provare a collaborare con Cervo Nero che, con la sua visione differente sulle cose, potrebbe fornirgli forse la via di fuga che sta cercando.
SCHEDA FILM
Regia: Sergio Rubini
Attori: Sergio Rubini - Tonino, Rocco Papaleo - Renato, Ivana Lotito - Teresa, Bianca Guaccero - Milena, Geno Diana - Benedetto, Alessandro Giallocosta - Tommy, Ilaria Cangialosi - Moglie Tommy, Antonio Andrisani - Colella, Cosimo Attanasio - Grossone, Antonia Basta - Mamma Leuccio, Ivan Dario Buono - Pescatore, Corallo Pierluigi - Enzo, Totò Onnis - Marito Teresa, Fabio Scaravilli - Radek, Nicola Valenzano - Leuccio, Serena Tondo - Giornalista Tg, Tota Pinuccio - Signor Sambuca
Soggetto: Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini, Sergio Rubini, Diego De Silva
Sceneggiatura: Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini, Sergio Rubini, Diego De Silva
Fotografia: Michele D'Attanasio
Musiche: Ludovico Einaudi
Montaggio: Benni Atria
Scenografia: Luca Gobbi
Arredamento: Andrea Di Palma
Costumi: Patrizia Chericoni
Effetti: Rodolfo Migliari
Suono: Valentino Giannì - presa diretta, Francesco Cucinelli - fonico, mixer
Aiuto regia: Gisella Gobbi
Durata: 113
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: (1:2.35), DCP
Produzione: DOMENICO PROCACCI PER FANDANGO CON RAI CINEMA
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2019)
Data uscita: 2019-05-09
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DELLA REGIONE LAZIO - FONDO REGIONALE PER IL CINEMA E L'AUDIOVISIVO.
- CANDIDATO NASTRI D'ARGENTO 2019 PER: MIGLIORE SOGGETTO.
CRITICA
"Il tredicesimo film diretto da Sergio Rubini si svolge a tre diversi livelli d'altezza. Due infernali (le ciminiere dell' Ilva e la strada, territorio della malavita) e uno intermedio, sgangheratamente paradisiaco (...) Alle tre parti corrispondono tre diverse modalità di racconto: lenta e piena di dialoghi la prima; movimentata come un thriller la seconda; intrisa di realismo poetico l'ultima. Se la continuità non è di casa, pure l'insieme non manca di pregi. E, almeno per questa volta, non si potrà dire che i film italiani si assomigliano tutti." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 9 maggio 2019)
"Nel nuovo film di cui è regista, sceneggiatore e interprete, Sergio Rubini è Tonino, un reietto senza qualità, un campione di meschinità e cupidigia. Uno di quei personaggi da cui un attore ha ben poco da guadagnare, niente fascino, niente redenzione, se non all'ultimo, quando non c'è tempo neanche per dire grazie. (...) L'unico riscatto è in quel guizzo di vitalismo affamato che Rubini sa trasmettergli con aderenza perfetta, complice e singolare." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 9 maggio 2019)