Norman Winther è un cacciatore che vive sulle Montagne Rocciose dello Yukon. È uno degli ultimi avventurieri a mantenere un rapporto con l'ambiente che lo circonda, a conoscere la natura, i suoi equilibri e a rispettarli. La sua vita si consuma tutta sulle montagne, insieme a sua moglie Nebaska e ai suoi fedeli cani da slitta. La sua guida conduce in un mondo ancora regolato dallo scorrere delle stagioni, composto di inverni rigidi e spietati, tempeste improvvise, attacchi di orsi e di lupi con cui fare i conti ogni giorno...
SCHEDA FILM
Regia: Nicolas Vanier
Attori: Norman Winther - Se Stesso, May Loo - Se Stessa, Alex Van Bibber - Se Stesso, Ken Bolton - Se Stesso, Denny Denison - Se Stesso, Robert Lafleur - Se Stesso, Alain Lemaire - Se Stesso, Christopher Lewis - Se Stesso, Roy Ness - Se Stesso, Kaori Toregai - Se Stesso
Soggetto: Nicolas Vanier
Fotografia: Thierry Machado
Musiche: Krishna Levy
Montaggio: Yves Chaput
Durata: 94
Colore: C
Genere: AVVENTURA DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)
Produzione: MC4, TF1 FILMS PRODUCTIONS, MIKADO FILMS, PANDORA, JMH ,OFFICE NATIONAL DU FILM DU CANADA (ONF), CANAL+, SOGECINEMA, SOFICA VALOR 6, FONDATION GAZ DE FRANCE
Distribuzione: MIKADO (2006)
Data uscita: 2006-04-28
CRITICA
"Ne 'Il Grande Nord' Nicolas Vanier ci conduce per mano in un mondo ancora regolato dal respiro delle stagioni. Per raccontarci di un uomo che sfida tormente di neve e gelate, vive di quello che gli procura il suo ambiente, mangia carne di cervo e caribù, vende una volta l'anno le pellicce degli animali che caccia, si costruisce da sé la casa con i tronchi e ogni giorno fa i conti con tempeste improvvise, attacchi di orsi e di lupi... Il risultato è un film emozionante che, documentando una vita avventurosa, non fa altro che raccontare una grande storia d'amore. Fra uomo e natura." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 28 aprile 2006)
"Norman Winther è se stesso, nessuno poteva sostituire il grande cacciatore del Nord del mondo che vende pelli al mercato mentre cerca con la sua compagna una nuova capanna. Non ci saranno più i Davy Crockett di una volta, ma questo col suo menù di cane di cervo e caribù è un bel personaggio, determinato e segreto, in una docu-fiction dai paesaggi ghiacciati immensi come in 'Ombre bianche' di Ray. La natura è star, ma ancora di più lo è la muta di ottimi cani husky, addestrati e truccati come veri animali prodigio, tutto nel conto del regista Nicolas Vanier." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 28 aprile 2006)