Nella non civilizzata California vivono pacifici indios e peones spagnoli che, tuttavia, vessati da messicani e americani, cercano di sopravvivere pagando in oro agli Stati Uniti la loro libertà. Don Santiago, padrone di una grossa hacienda, ha concesso la mano della figlia Eula all'avventuriero Finley McCloud, campione di pistola e di spada da samurai; ma ha ceduto il governo al figlio Pablo. Questi, non trovando altra soluzione, depreda l'oro di un naviglio americano e stermina gli indios di Goleta affinchè non parlino. Finley, casuale testimone del massacro, castiga se stesso per il non intervento andando esule a Juarez nel Messico. Tre anni dopo, tuttavia, avendo saputo che il cognato sta per compiere analoga impresa, nonostante il giuramento fattogli, torna presso i Santiago per impedirlo. Compiuta una carneficina, ucciso in duello Pablo, Finley malconcio ed Eula si allon-tanano tristi e soli.
SCHEDA FILM
Regia: Frank Laughlin
Attori: Tom Laughlin - Finley, Ron O'Neal - Paulo, Lincoln Kilpatrick - Jacques, Geo Anne Sosa - Chorika, Barbara Carrera - Eula, Victor Campos - Maltese, Hector Elias - Juan, Richard Angarola - Don Santiago, Michael Lane - Frewen, David S. Cass Sr. - Mcdonald, Geoann Josa - Chorika, James Andronica - Abel
Soggetto: Tom Laughlin
Sceneggiatura: Tom Laughlin
Fotografia: Jack A. Marta
Musiche: Lalo Schifrin
Montaggio: Danford B. Greene, William H. Reynolds
Scenografia: Albert Brenner
Costumi: Patricia Norris
Effetti: Jesse Wayne
Durata: 110
Colore: C
Genere: WESTERN
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, TECHNICOLOR, METROCOLOR
Produzione: BILLY JACK ENTERPRISES
Distribuzione: PIC
NOTE
- REMAKE STATUNITENSE DEL FILM "CHAMBARA" ("LA' DOVE VOLANO I CORVI") DI HIDEO GOSHA.
CRITICA
"Il film è sofisticato e ambizioso, non privo di fascino per i paesaggi e gli stravaganti umori che lo pervadono; eppure non riuscito. Esso sembra, infatti, frutto di un'idea geniale ma troppo sproporzionata alle capacità dello sceneggiatore-regista: unire il tragico delle epopee messicane a quello delle imprese cavalleresche giapponesi, il tutto con moduli cinematografici del western all'italiana. La trama ne risulta confusa; i moventi delle azioni del protagonista appaiono nebulosi; i temi umanitari - diritti degli indios e dei peones, i problemi dei coloni, la prepotenza dei nuovi conquistatori - sono appena accennati. Persino l'accenno al rapporto missioni e indios appare ambiguo, anche se solo di sfuggita accennato. Rimane evidente l'azione violenta, attenuata comunque dallo stile e dalla rapidità che elimina il sadismo, oltre che controbilanciata dagli spunti di nobiltà e generosità." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 81, 1976)