Dramma in 4 atti (che Cechov chiamò "commedia"), segna un momento cruciale nella vita artistica di Anton Cechov. Scritto infatti dopo anni di apparente disinteresse per il teatro e rappresentato nel 1894 al Teatro Aleksandrinskij di Pietroburgo, fu sonoramente fischiato dal pubblico; deluso, Cechov cominciò a dubitare delle proprie capacità di autore drammatico. Ma due anni più tardi, ripresentato al Teatro d'Arte di Mosca, "Il Gabbiano" ebbe un successo trionfale. Il titolo è ispirato da un gabbiano ucciso per svago da Triepliov, e la cui vita spezzata casualmente viene paragonata a quella di Nina. S'intersecano nel dramma i destini di Costantino e di Nina, due giovani assetati di successo e di gloria. Figlio di un'attrice famosa, Irina, Costantino aspira a diventare scrittore di teatro anche per conquistare l'amore di Nina, che ha la vocazione del palcoscenico. L'insucesso del suo primo lavoro, allestito in un teatrino di campagna, segna il crollo delle sue speranze; e Nina, delusa, segue a Mosca Trigorin, un letterato alla moda, ex amante di Irina. Ne è sedotta, poi lasciata; ma, tornata nella tenuta di campagna, rifiuta ancora l'amore di Costantino, che si uccide.
SCHEDA FILM
Regia: Marco Bellocchio
Attori: Laura Betti - Irina, Giulio Brogi - Trigorin, Pamela Villoresi - Nina, Remo Girone - Konstantin, Gisella Burinato - Mascia, Antonio Piovanelli - Medvedenko, Mattia Pinoli - Sorin, Clara Colosimo - Polina, Remo Remotti - Dorn, Gaetano Campisi - Sciamraev
Soggetto: Anton Cechov
Sceneggiatura: Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Lù Leone Broggi, Marco Bellocchio
Fotografia: Tonino Nardi
Musiche: Nicola Piovani
Montaggio: Silvano Agosti
Scenografia: Amedeo Fago
Arredamento: Giovanni Dionisi Vici
Costumi: Gabriella Pescucci, Maurizio Millenotti - assistente
Aiuto regia: Stefano Rulli
Altri titoli:
Il gabbiano di Anton Cechov
Durata: 132
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR
Tratto da: testo teatrale (traduzione di Angelo Maria Ripellino) di Anton Pavlovic Cechov
Produzione: LU' LEONE , ROBERTO LEVI E ENZO PORCELLI PER RAI - TV ITALTELEVISION
Distribuzione: INDIPENDENTI REGIONALI
NOTE
- TRASMESSO DALLA RAI TV IL 16 E 18 APRILE 1978.
CRITICA
"Pur seguendo fedelmente il testo dello scritore russo Bellocchio ne dà una versione molto personale e moderna, che si appropria della vicenda - qui ambientata in terra padana - sino al punto di farne una sorta d'ideale prosecuzione del discorso avviato con 'I pugni in tasca'. I rapporti di amore-odio (...) sembrano rimandare agli analoghi rapporti che il film degli esordi del regista piacentino individuava all'interno di una famiglia borghese, utilizzandoli con polemica veemenza e straziata partecipazione". (Dario Zanelli, 'Il Resto del Carlino, 23 febbraio 1979)