Due ragazze europee, Harriet e Valeria, ed una indiana, Melania, vivono con le loro famiglie sulle rive del Gange. Un giorno arriva un giovane capitano, John, che ha perduto una gamba in guerra ed in seguito a tale disgrazia è rimasto profondamente scosso. Le tre ragazze s'innamorano, una dopo l'altra, del giovanotto, il quale però è troppo preoccupato dei propri casi per poter ricambiare adeguatamente dei sentimenti d'amore. Così le schermaglie condotte dalle tre ragazze, le arti, le astuzie usate per attirare l'attenzione del capitano e manifestargli il loro cuore, riescono vane. John parte e la tempesta destata dal suo passaggio sulle rive del grande fiume si placherà nel fluire del tempo, che assomiglia al solenne e lento fluire delle acque.
SCHEDA FILM
Regia: Jean Renoir
Attori: Nora Swinburne - La madre, Esmond Knight - Il padre, Arthur Shields - Mr. John, Suprova Makerjee - La tata, Thomas E. Breen - Capitano John, Patricia Walters - Harriet, Radha - Melanie, Adrienne Corri - Valerie, Cecilia Wood - Victoria (non accerditata, Nimai Barik - Kanu (non accerditato, Jane Harris - Muffie (non accerditata, Jennifer Harris - Mouse (non accerditata, Trilak Jetley - Anil (non accerditato, Penelope Wilkinson - Elisabeth (non accerditata, Ram Singh - Sahjn Sing (non accerditato, Richard R. Foster - Bogey (non accerditato
Soggetto: Rumer Godden - romanzo
Sceneggiatura: Rumer Godden, Jean Renoir
Fotografia: Claude Renoir
Musiche: M.A. Partha Sarathy
Montaggio: George Gale
Scenografia: Eugène Lourié
Altri titoli:
El río
Der Strom
Durata: 99
Colore: C
Genere: ROMANTICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.37) - TECHNICOLOR
Tratto da: romanzo omonimo di Rumer Godden (ed. Sartorio)
Produzione: JEAN RENOIR E KENNETH MCELDOWNEY PER ORIENTAL INTERNATIONAL FILM, INC. CON LA COLLABORAZIONE DEL THEATER GUILD
Distribuzione: D.A.I.
NOTE
- PREMIO INTERNAZIONALE ALLA XII MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (1951).
- PROIETTATO AL 60. FESTIVAL DI BERLINO (2010) NELLA RETROSPETTIVA 'PLAY IT AGAIN...!'.
CRITICA
"La trama sentimentale serve di pretesto ad una descrizione dell'India e della vita del suo popolo, piena di verità e di poesia. Ispirata e felice la regia, spontanea ed efficace la recitazione." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 31, 1952)