Il conte Enrico di Lagardère viene ucciso proditoriamente, per vendetta, da un certo Peyrolles, il quale ha affidato a sua figlia Matilde, cameriera in casa Lagardère, l'incarico di sopprimere il piccolo figlio del conte. Matilde però non ha il coraggio di compiere tale criminosa azione: ella rapisce invece il bimbo e lo affida ad una famiglia di pescatori. Vent'anni più tardi, Filippo, giovane soldato, mentre s'avvia a Parigi, salva la vita alla marchesina Olimpia di Chevergny, che viaggia in compagnia del cavaliere Zeno. Qualche ora dopo, Filippo viene aggredito in una locanda, ma con l'aiuto del sergente Cocardasse sconfigge gli aggressori. Le fattezze di Filippo destano il sospetto che il giovane possa essere il figlio del defunto conte Enrico di Lagardère. Della cosa s'interessa il marchese di Chevergny, il quale però viene assassinato. La vita di Filippo è ora in pericolo: il cavalier Zeno, amante di Matilde, il quale ha ucciso Chevergny, si propone di toglierlo di mezzo e Peyrolles arde dal desiderio di compiere finalmente la sua vendetta. Ma Matilde, che si sa tradita da Zeno ed ha scoperto di non essere figlia di Peyrolles, rivela a Filippo le trame dei suoi nemici. Essa viene uccisa da Peyrolles, che cade per mano di Cocardasse. Zeno rapisce Olimpia, ma viene ucciso in duello da Filippo.
SCHEDA FILM
Regia: Fernando Cerchio
Attori: Vittorio Sanipoli - Conte Zelo, Milly Vitale - Olympe De Chaverny, Simone Renant - Mathilde Perol, Antoine Balpêtré - Perol, Nerio Bernardi - Cocardasse, Arrigo Peri, Cesare Bettarini, Franco Balducci, Olga Vittoria Gentilli, Beppe Tranico, Gabrielle Dorziat - Contessa Lagardere, Raymond Cordy - Passepoil, Nico Pepe - Helonin, Isa Querio, Rossano Brazzi - Philippe
Sceneggiatura: Fernando Cerchio, Leo Benvenuti, Giuseppe Mangione
Fotografia: Arturo Gallea
Musiche: Ezio Carabella
Scenografia: Giancarlo Bartolini Salimbeni
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: DAL ROMANZO OMONIMO DI PAUL FEVAL
Produzione: GIORGIO VENTURINI PER VENTURINI PROD.
Distribuzione: VENTURINI - REGIONALE
CRITICA
"La vicenda, al quanto macchinosa è condotta con buon ritmo. Discreta l'interpretazione". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", Vol XXXII, 1952).