Luciano Persichetti, scapolo per troppa timidezza, trasporta con l'amico Lino le merci dell'industria d'abbigliamento di cui sono entrambi dipendenti. Ha un'amica, Susanna, moglie di un medico, della quale è segretamente innamorato e che, fanatica di parapsicologia, gli attribuisce poteri di premonizione che egli davvero non ha. Un giorno uno sconosciuto, che dice di essere il suo Angelo Custode, gli annuncia la morte violenta di uno strozzino, con cui Luciano ha un debito. A delitto avvenuto, Susanna, che non crede alla telefonata, si convince sempre di più d'aver ragione. Di ben altro avviso, invece, è il commissario Luisetti, propenso a credere che ad avere ammazzato lo strozzino sia stato Luciano, e per ovvi motivi. Il Persichetti riesce a dimostrare la sua innocenza, ma intanto le telefonate dell'Angelo Custode continuano, altre due persone vengono uccise ed anche Lino scampa per un caso alla morte. Sapendo di essere egli stesso condannato, Luciano si sente sollevato quando Luisetti gli dà, nottetempo, appuntamento in fabbrica per rivelargli chi è il misterioso assassino. Naturalmente si tratta soltanto di una trappola tesagli da quest'ultimo, nella quale Luciano cade con molta ingenuità. Per fortuna il commissario, messo sull'avviso dal marito di Susanna, che aveva incautamente seguito Luciano, arriva giusto in tempo per salvare il Persichetti da un'orrenda fine e smascherare il colpevole.
SCHEDA FILM
Regia: Bruno Corbucci
Attori: Pippo Franco - Luciano Persichetti, Luciano Amodio, Luc Merenda - Paolo, Maurizio Gueli, Laura Troschel - Carla Foscari, Edwige Fenech - Susanna Luisetti, Pino Caruso - Commissario, Leo Gavero, Sergio Leonardi - Lino
Soggetto: Aldo Florio, Ernesto Cristaldi
Sceneggiatura: Sandro Continenza, Bruno Corbucci, Pippo Franco, Raimondo Vianello
Fotografia: Giovanni Ciarlo
Musiche: Franco Michelazzi
Montaggio: Daniele Alabiso
Durata: 99
Colore: C
Genere: GIALLO COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICO
Produzione: CLEMINTERNAZIONALE CIN CA
Distribuzione: ITALIAN INTERNATIONAL FILM - DOMOVIDEO
CRITICA
E' un modesto giallo-comico, lento nel ritmo, scarso di trovate, verboso e ripetitivo. Lasciato a se stesso, Pippo Franco non può far altro che attingere alle sue risorse di cabarettista, esibendosi in assolo non sempre di buon gusto. (Segnalazioni cinematografiche).