Il fantasma dell'opera

The Phantom of the Opera

USA 1925
Christine Daae, all'Opera di Parigi, viene guidata al successo da una voce misteriosa che proviene dalle pareti del suo camerino. La voce appartiene ad un uomo misterioso il cui volto è coperto da una maschera, che invita la donna a lasciare il suo fidanzato e a continuare la carriera da cantante. Christine finge di accettare ma il Fantasma, scoperto l'inganno, la rapisce e la porta nei sotterranei del teatro.
SCHEDA FILM

Regia: Rupert Julian

Attori: Lon Chaney - Il Fantasma, Mary Philbin - Christine Daae, Norman Kerry - Raoul De Chagny, Arthur Edmund Carewe - Ledoux, Gibson Gowland - Simon, John St. Polis - Philippe De Chagny, Snitz Edwards - Florine Papillon, Virginia Pearson - Carlotta, Edith Yorke - Mamma Valerius, Bernard Siegel - Joseph Buguet, Anton Vaverka - Suggeritore

Soggetto: Gaston Leroux - romanzo

Sceneggiatura: Elliott J. Clawson, Raymond L. Schrock

Fotografia: Virgil Miller

Musiche: Gustav Hinrichs

Montaggio: Edward Curtiss, Maurice Pivar, Gilmore Walker

Scenografia: Ben Carré

Effetti: Jerome Ash

Altri titoli:

Le fantôme de l'opéra

Das Phantom der Oper

Durata: 79

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: MUTO, 35MM (1:1.35)

Tratto da: romanzo "Le fantôme de l'opéra" (1910) di Gaston Leroux

Produzione: CARL LAEMMLE PER UNIVERSAL PICTURES

Distribuzione: MONDADORI VIDEO (IL GRANDE CINEMA), DOMOVIDEO, DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2008)

NOTE
- PRIMA PROIEZIONE: NEW YORK, 6 SETTEMBRE 1925.

- E' LA PRIMA VERSIONE E FORSE LA MIGLIORE DELLE VARIE CHE NE SEGUIRONO. EBBE GRANDE SUCCESSO E INFLUENZO' IL CINEMA HORROR CHE SEGUI'. ALCUNE SCENE FURONO GIRATE IN TECHNICOLOR A DUE COLORI. PER I CONTRASTI CON LON CHANEY IL REGISTA ABBANDONO' IL FILM CHE FU PROSEGUITO DA EDGARD SEDGWICK.

- NEL 1929 NE FU DISTRIBUITA UNA VERSIONE SONORA PER UN TERZO, CON LA VOCE DI CHANEY DOPPIATA DA UN ALTRO ATTORE E SCENE D'OPERA INSERITE.

- NEI TITOLI SONO ACCREDITATI SOLO GLI ATTORI.

- L'ATTORE JOHN ST. POLIS E' ACCREDITATO COME JOHN SAINPOLIS.
CRITICA
"La maggior parte delle scene del fil ha luogo nei sotterranei dove sono conservati i materiali scenici di diverse opere, e il risultato è estremamente bizzarro". ("Pictures and Picturegoers", febbraio 1925)