Per tanti anni il signor Meacham, un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città con i racconti di un drago feroce, che risiede nei meandri della fitte foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace, che lavora come guardia forestale, quelle storie non hanno mai avuto fondamento fino a quando incontra Pete, un bambino di 10 anni, orfano e senza casa. Pete, infatti, sostiene di vivere nei boschi insieme a un drago verde e gigante di nome Elliot che, dalla sua descrizione, sembra molto simile al protagonista delle storie raccontate dal signor Meacham. Con l'aiuto di Natalie, 11enne figlia di Jack, proprietario della segheria locale, Grace decide di scoprire le origini di Pete e la verità sul drago Elliot.
SCHEDA FILM
Regia: David Lowery
Attori: Robert Redford - Sig. Meacham, Bryce Dallas Howard - Grace, Oakes Fegley - Pete, Wes Bentley - Jack, Karl Urban - Gavin, Oona Laurence - Natalie, Isiah Whitlock Jr. - Sceriffo Dentler, Craig Hall - Pete adulto, Tim Wong - Carruth, Esmée Myers - Madre di Pete, Marcus Henderson - Woodrow, Phil Grieve - Bobby, Jim McLarty - Ranger Wentworth, Gareth Reeves - Padre di Pete, Augie Davis - Zellner, Aaron Jackson - Abner, Augustine Frizzell - Sig.ra Swanberg, Steve Barr - Smalls
Soggetto: Seton I. Miller - racconto, S.S. Field - racconto, Malcolm Marmorstein - sceneggiatura del 1977
Sceneggiatura: David Lowery, Toby Halbrooks
Fotografia: Bojan Bazelli
Musiche: Daniel Hart
Montaggio: Lisa Zeno Churgin
Scenografia: Jade Healy
Arredamento: Simon Bright, Adam Willis
Costumi: Amanda Neale
Effetti: Jeffrey Kalmus, Adam McInnes, Eric Saindon, Weta Digital Ltd., Proof, Double Negative
Durata: 102
Colore: C
Genere: AVVENTURA FANTASY
Tratto da: racconto di S.S. Field e Seton I. Miller
Produzione: WALT DISNEY PRODUCTIONS
Distribuzione: THE WALT DISNEY COMPANY ITALIA
Data uscita: 2016-08-10
TRAILER
NOTE
- REMAKE DEL FILM "ELLIOTT, IL DRAGO INVISIBILE" (1977) DI DON CHAFFEY.
CRITICA
"Rifacimento a quarant'anni di distanza di un film Disney in tecnica mista, con le immagini di sintesi al posto dei disegni animati. Se la trama è archetipica (l'amicizia tra 'diversi', l'intolleranza degli altri...), le immagini sono potenti e di ampio respiro. E lo spirito del vecchio Walt aleggia benevolo sul film." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 21 agosto 2016)
"La Disney non sbaglia un colpo con questa rielaborazione di 'Elliott, il drago invisibile', adattata però alle problematiche attuali. CGI ottima e interpreti azzeccati." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 18 agosto 2016)
"E' ufficialmente il remake di 'Elliott, il drago invisibile', in cui nel 1977 mescolava live action e animazione con una tecnica mista allora molto all'avanguardia , alla quale si aggiunse per la prima volta il Dolby Stereo. ma se il film conferma la tendenza Disney a rimettere mano ai propri classici (...), in 'Il drago invisibile' (...) c'è molto di più della storia di un orfano che maltrattato dai genitori adottivi trova il proprio riscatto grazie a un drago verde dalle ali rosa e il ciuffo viola. Ci sono 'Il ragazzo selvaggio'e 'Tarzan', 'la storia infinit' e 'king Kong', 'Il libro della giungla' ed 'E.T.' nel racconto fuori dal tempo di un incontro speciale, quello tra un bimbo sopravvissuto per sei anni nella foresta del Pacific Northwest (...) e un drago dal morbido pelo verde che sa scomparire quando necessario, raramente sputa fuoco e spesso si comporta come un gattone affettuoso." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 10 agosto 2016)
"(...) il film è semplice, di poche parole e diretto proprio come le comunità dei boschi protagoniste in questi Stati Uniti d'America del Nord Ovest (...). Quando il mondo degli adulti entrerà in necessaria collisione con la bizzarra famiglia rappresentata da Pete e Elliot, è possibile che la dolcezza della prima parte (...) lasci il campo a inseguimenti, sparatorie, lacrime e nuove tragedie. Gli effettisti speciali neozelandesi della Weta sono straordinari: il drago Elliot è incredibilmente concreto con il suo muso dannatamente simpatico da irish terrier e le gigantesche ali prese in prestito alla volpe volante australiana. Altro colpo di genio: il pelo del drago inizialmente è scuro mentre nell'ultima porzione del film diventa un verde intenso grazie all'uscita del suo corpo dall'oscurità della foresta per risplendere sotto il sole. Il colore più acceso del manto di Elliot fa sentire con ancora più forza il dolore subito dall'ignorante crudeltà umana di fronte al suo essere un elemento perturbante tra persone leggermente ottuse. Ecco allora che un drago non solo non è una fantasiosa oziosa come sosteneva Tolkien, ma può continuare a rappresentare anche nel 2016 il volo maestoso verso una possibile sostituzione genitoriale." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 1 agosto 2016)