Il dottor Zivago

Doctor Zhivago

GRAN BRETAGNA 1965
Gli ideali di vita di Yuri Zivago, rivolti alla poesia e al servizio dell'umanità, trovano un forte ostacolo negli eventi che caratterizzano il passaggio dal regime zarista al bolscevismo. Laureatosi in medicina e sposata la cugina Tonya, nell'esercizio della sua professione Yuri incontra Laram una giovane donna che, dopo una triste esperienza con un ambiguo ed influente uomo politico, Komarovsky, sposerà il fidanzato Pasha, un idealista ed ambizioso rivoluzionario. Nel corso della guerra Zivago ritrova Lara, divenuta infermiera, e a lei si lega con sincero affetto. Ormai la rivoluzione ha mutato molte cose: Pasha è divenuto un potentissimo membro del governo e l'attuarsi del nuovo regime ha creato delle situazioni insostenibili. Al suo ritorno a Mosca, Yuri trova in miseria la sua famiglia, prima benestante, e denutrito il figlioletto, che non lo riconosce e lo schiaffeggia. Con l'aiuto del fratellastro, ufficiale di polizia, ottiene il permesso di trasferirsi a Varykino negli Urali dove la famiglia della moglie ha, o meglio aveva, una residenza. Lì Yuri incontra di nuovo Lara, che vi risiede con la figlioletta, e i due diventano amanti. Dopo un periodo di due anni trascorsi con i partigiani che lo prelevano a forza perché hanno bisogno di un medico, durante i quali perde ogni contatto con i suoi affetti, Yuri riesce a raggiungere Lara. Presso di lei trova una lettera con la quale la moglie lo informa che tutta la sua famiglia, accresciuta dalla nascita di una bambina, ha trovato rifugio in Francia. Yuri trasferisce i suoi sentimenti in un libro di mirabili poesie, comunque malviste dal potere in quanto espressione di un individualismo considerato colpevole, e lo dedica a Lara. In seguito alla morte di Pasha, la vita di Lara e della figlia è in pericolo e Komarovsky riappare per avvisarli e aiutarli nella fuga. Yuri rifiuta ma Lara, che attende un figlio ma non lo ha ancora detto a Yuri, accetta. Anni dopo, Yuri che è gravemente malato di cuore, passando in tram in una via di Mosca, vede Lara che sta camminando e l'emozione gli è fatale. Al suo funerale, imprevedibilmente, partecipano in tanti, tutti quelli che hanno tratto conforto nelle sue poesie diffuse clandestinamente.
SCHEDA FILM

Regia: David Lean

Attori: Omar Sharif - Yurij Zivago, Julie Christie - Lara, Geraldine Chaplin - Tonja Gromeko Zivago, Rod Steiger - Komaronskij, Alec Guinness - Yewgraf, Tom Courtenay - Pasha/Strelnikov, Siobhan McKenna - Anna Gromeko, Ralph Richardson - Alexander Gromeko, Dodo Assad Bahador - Colonnello, Wolf Frees - Compagno Yelkin, Tarek Sharif - Yurij a 8 Anni, Lucy Westmore - Katya, Rita Tushingham - Tonja, Gérard Tichy - Liberius, Peter Madden - Ufficiale politico, Jeffrey Rockland - Shasha Zivago, José Nieto - Prete, Gwen Nelson - Compagna Kaprugina, Roger Maxwell - Colonello, Mark Eden - Giovane ingegnere, Mercedes Ruiz - Tonja a 7 Anni, Jack MacGowran - Petya, Eric Citty - Soldato anziano, Adrienne Corri - Madre di Lara, José María Caffarel - Soldato, Emilio Carrer - Sventytsky, Klaus Kinski - Kostoyed, Bernard Kay - Disertore bolscevico, Noel Willman - Razin, Inigo Jackson - Maggiore, Gerhard Jersch - David, Geoffrey Keen - Prof. Kurt, Virgilio Teixeira - Capitano, Luana Alcaniz - Signora Sventytsky

Soggetto: Boris Pasternak

Sceneggiatura: Robert Bolt

Fotografia: Nicolas Roeg, Freddie Young

Musiche: Maurice Jarre

Montaggio: Norman Savage

Scenografia: John Box

Costumi: Phyllis Dalton

Effetti: Eddie Fowlie

Durata: 193

Colore: C

Genere: DRAMMATICO ROMANTICO

Specifiche tecniche: PANAVISION TECHNICOLOR

Tratto da: romanzo omonimo di Boris Pasternack

Produzione: MGM, SOSTAR S.A.

Distribuzione: MGM (1966) - CIC (1978) - MGM HOME ENTERTAINMENT, TECNEDIT (GLI SCUDI)

NOTE
- PRIMA PROIEZIONE: DICEMBRE 1965.

- 5 PREMI OSCAR 1965: MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE, MIGLIOR FOTOGRAFIA, MIGLIOR SCENOGRAFIA, MIGLIOR COLONNA SONORA, MIGLIORI COSTUMI.

- 5 GOLDEN GLOBE 1966.

- 3 DAVID DI DONATELLO 1967: MIGLIOR REGISTA STRANIERO (DAVID LEAN), MIGLIORE ATTRICE STRANIERA (JULIE CHRISTIE), MIGLIORE PRODUZIONE STRANIERA (CARLO PONTI).

- IL FILM E' STATO CAMPIONE D'INCASSI NEGLI STATI UNITI NEL 1966.
CRITICA
"Il film risulta una convincente e riuscita opera cinematografica a carattere spettacolare, per la splendida e pittoresca scelta degli esterni, le grandiose ricostruzioni, la buona direzione dei protagonisti e delle masse e la cura dei particolari, malgrado la non approfondita indagine umana di qualche personaggio." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 60, 1966)