Alla vigilia del saggio di fine corso, Sofia, giovane allieva in una scuola di recitazione, scopre che Bruno, il maestro di cui è innamorata, è omosessuale. Delusa, scappa e prende un treno per tornare al nord, in famiglia. Durante la notte vede del sangue sulla porta della toilette, trova un neonato abbandonato: fuori, nella piccola stazione, una ragazza si allontana di corsa. Sofia non fa a tempo a raggiungerla. Decide allora di tenere il bambino come se fosse figlio suo, dicendo a tutti che il padre è morto. Cinque anni dopo, Sofia recita per le scuole in una compagnia di sole donne. Il bambino è con lei, si chiama Bruno e la chiama mamma. Nello stesso teatro, la sera, arriva il maestro Bruno. I due si incontrano e Sofia, come sottile vendetta, gli fa balenare il sospetto che quel ragazzino possa essere frutto della loro relazione. Passano dieci anni. Sofia, attrice ormai famosa, si cimenta a teatro. In camerino Bruno, quindicenne, crede di riconoscere suo padre nell'intervista ad un uomo malato terminale di Aids. La conferma arriva, quando l'intervistato dice di avere un solo rimpianto: non aver potuto offrire l'amore dovuto al figlio che non ha mai visto. Bruno ha una reazione violenta, vuole sapere dalla madre la verità. Di notte in un bar, Lolita, la giovane proprietaria, racconta a Sofia la storia di un figlio abbandonato anni prima. E' la vera madre e, stavolta, Bruno capisce. Allora a sua volta, ripete a Sofia tutto lo svolgimento dei fatti, come se si parlasse di altre persone. Il castello di bugie costruito da Sofia in tanti anni forse sta per crollare.
SCHEDA FILM
Regia: Giuseppe Bertolucci
Attori: Claudio Biscione - Bruno A 5 Anni, Gea Lionello - Cinzia, Alida Valli - La Nonna, Francesca Neri - Sofia, Rade Serbedzija - Bruno, Niccolò Senni - Bruno A 15 Anni, Rosalinda Celentano - Lolita, Olimpia Carlisi - Prostituta, Clemente Pernarella - Roberto
Soggetto: Lidia Ravera, Mimmo Rafele, Giuseppe Bertolucci
Sceneggiatura: Mimmo Rafele, Lidia Ravera, Giuseppe Bertolucci
Fotografia: Fabio Cianchetti
Musiche: Bevano Est
Montaggio: Federica Lang
Scenografia: Gianni Silvestri
Costumi: Grazia Colombini
Durata: 92
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: LETIZIA CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: MEDUSA FILM (1999)
NOTE
CINEMA DEL PRESENTE - VENEZIA 1999
CRITICA
"Racchiuso tra il verso iniziale di Sandro Penna e quello finale del padre Attilio, il film sconta una sceneggiatura d'agghiacciante artificiosità, magari nutrita dall'odio viscerale del sigg. Ravera &Rafele per il cinema. Il tentativo di riflettere sulla maternità, sul filo di un linguaggio sensitivo e onirico, frana su queste malaccorte fondamenta d'infimo poeticismo".
(Valerio Caprara, "Il Mattino", 19 settembre 1999).