Il distinto gentiluomo

The Distinguished Gentleman

USA 1992
Il nero Thomas Jefferson Johnson è un mediocre truffatore che, omonimo di un parlamentare statunitense deceduto per infarto, si candida al suo seggio, utilizzando d'accordo con la vedova il di lui materiale propagandistico. Candidato lo porta qualche migliaio di anziani aderenti alla associazione "Volpi d'argento". Assistito da un certo Arthur Reinhard (già tuttofare del morto) e con l'ausilio di tre suoi collaboratori abituali (Terry, Loretta fino allora anche ragazza-squillo alla bisogna ed un attivissimo vecchietto promossi a staff elettorale), Johnson, brillante ed abilissimo, non soltanto conquista il seggio, ma riesce nell'intento di fare da portavoce al potente Dik Dodge, presidente della Commissione per l'energia e l'industria, alla quale si è fatto assegnare. Lo svelto truffatore si destreggia magnificamente tra le chiacchiere, promesse ed intrallazzi propri ed altrui, mentre molti credono che votando il nome di Jeff Johnson il loro rappresentante a Washington sia ancora quello di un tempo. Le cose cambiano nell'animo e nelle imprese di Thomas, il giorno in cui una bambina che ha chiesto di essere ricevuta con la madre, mostra di aver perso i capelli a causa di fattori cancerogeni dei campi magnetici prodotti dai cavi elettrici dell'alta tensione. Di tanto convince Johnson una giovane ex-avvocatessa, Celia Kirby ora impegnatasi in faccende di ordine umano e sociale. Johnson affronta una ricchissima cricca di membri della commissione, capeggiati da Dodge, la quale osteggia impudentemente la creazione dell'inchiesta voluta dai colpiti, perché essa manderebbe all'aria molti ed oscuri interessi. Non solo, poi, Reinhard funziona da talpa su mandato di Dodge alle spalle del portavoce, ma un membro della commissione (un sacerdote zio di Celia) venne "casualmente" investito da un auto e spedito ferito all'ospedale, poiché - caso raro - ha le mani pulite ed è favorevole all'inchiesta. I piani e le mire di Dodge, del danaroso Olaf Anderson ed altri due amiconi disonesti vengono però viedoregistrati nel corso di un importante colloquio da Johnson, il quale smaschera la combriccola in un'aula del tribunale con ciò portando alla luce i retroscena e conseguendo un vero trionfo.
SCHEDA FILM

Regia: Jonathan Lynn

Attori: Eddie Murphy - Thomas Jefferson, Lane Smith - Dick Dodge, Sheryl Lee Ralph - Loretta, Joe Don Baker - Olaf Anderson, Victoria Bowell - Clelia Kirby, Grant Shaud - Arthur Reinhardt, Kevin McCarthy - Terry Corrigan, James Garner, Sonny Jim Gaines, Charles S. Dutton, Victor Rivers

Soggetto: Marty Kaplan, Jonathan Reinolds

Sceneggiatura: Marty Kaplan

Fotografia: Gabriel Beristáin

Musiche: Randy Edelman

Montaggio: Tony Lombardo, Barry B. Leirer

Scenografia: Leslie Dilley

Costumi: Francine Jamison-Tanchuck

Effetti: Jan Aaris, Paul Lasaine, Buena Vista Visual Effects

Durata: 117

Colore: C

Genere: GROTTESCO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: LEONARD GOLDBERG E MICHAEL PEYSER PER HOLLYWOOD PICTURES

Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL (1993)

NOTE
- REVISIONE MINISTERO MARZO 1993.
CRITICA
"Un film non memorabile, però neppure sgradevole nè sguaiato, nè sboccato. L'incontrastata ascesa politica, grazie ad un'omonimia, di un mediocre lestofante, è contrappuntata dal suo successivo ravvedimento, allo smascheramento dei malvagi "colleghi" dediti a truffare, intascare tangenti ed ingannare gli elettori. Il tutto secondo il modulo del grottesco, dove Murphy sa destreggiarsi con sufficiente abilità anche se appare un tantino appannato e un pò meno irresistibile." (Segnalazioni Cinematografiche).

"I modi sono sciolti, i ritmi sono dinamici e spesso perfino frenetici, le battute sono sapide e i molti personaggi di contorno, pur sfiorando spesso la macchietta, riescono sempre a riproporsi con giochi caricaturali di effetto gustoso. Siamo però quasi soltanto al pamphlet." (Gian Luigi Rondi, Il Tempo).