Un giovane sacerdote, appena uscito dal seminario, viene chiamato ad esercitare il suo Ministero Sacerdotale come parroco ad Ambricourt, modesto villaggio francese. Egli è deciso ad ispirare la sua azione non solo alla lettera, ma allo spirito del Vangelo, questo suo atteggiamento, però, lo mette in contrasto coi parrocchiani. Dalle circostanze e dal sentimento del dovere, rafforzato dalla profonda fede, il giovane sacerdote è indotto ad occuparsi della situazione esistente nella famiglia d'un conte. Questi ha una relazione con la governante della sua figliola adolescente, Chantal; la contessa, trascurata dal marito, tutta assorta nel ricordo d'un figlio morto bambino, non si cura della figlia, è nemica di tutti, ribelle a Dio. Il giovane parroco l'avvicina, l'induce ad una confessione completa e la riporta alla Fede; ma la notte seguente la contessa muore. Questo episodio in cui il sacerdote ha potuto salvare un'anima, rafforza la generale ostilità contro di lui. Un nuovo assalto del male che lo travaglia lo induce a consultare un medico cittadino, dal quale apprende d'essere malato di cancro. Egli morrà poco dopo, dilaniato nel corpo, ma certo della Grazia Divina.
SCHEDA FILM
Regia: Robert Bresson
Attori: Claude Laydu - Il Curato D'Ambricourt, Léon Arvel - Fabregard, Antoine Balpêtré - Dottor Delbende, Jean Danet - Olivier Il Prete Spretato, Jeanne Etievant - Padrona Di Casa, Andre Guibert - Il Curato Di Torcy, Nicole Ladmiral - Chantal, Jean Riveyre - Il Conte, Nicole Maurey - L'Istitutrice, Martine Lemaire - Seraphita, Marie-Monique Arkell - La Contessa, Bernard Hubrenne - Curato Dufrety
Soggetto: Georges Bernanos
Sceneggiatura: Robert Bresson
Fotografia: Leonce-Henri Burel
Musiche: Jean-Jacques Grunenwald
Montaggio: Paulette Robert
Scenografia: Pierre Charbonnier
Durata: 110
Colore: B/N
Genere: PSICOLOGICO DRAMMATICO
Tratto da: DAL ROMANZO OMONIMO DI GEORGES BERNANOS
Produzione: UNION GENERAL CINEMATOGRAPHIQUE
Distribuzione: LUX
NOTE
- PREMIO INTERNAZIONALE SPECIALE E PREMIO SPECIALE PER LA MIGLIORE FOTOGRAFIA ALLA MOSTRA DI VENEZIA DEL 1951.