Il giovane William Thatcher sta per vedere realizzato il suo sogno di diventare un vero cavaliere. Quando muore il suo padrone incontra per caso un uomo che, in cambio di cibo e vestiti, gli dona alcuni documenti comprovanti un titolo nobiliare. Così, in compagnia di due compari si iscrive ad un torneo dove ci sono in palio i soldi necessari per guadagnarsi la rispettabilità e l'amore della bella Jocelyn.
TRAMA LUNGA
Nell'Europa del 1300, succede che un nobile cavaliere, poco prima di scendere in pista come partecipante ad un torneo di lancia, muore e il giovane William, il suo scudiero, decide di prenderne il posto, confidando nella copertura offerta dalla pesante armatura. Conclusosi quell'esperimento con una vittoria, William e i due servi Roland e Wat ritengono giusto tentare di nuovo con altri tornei. L'ostacolo maggiore che si frappone viene risolto grazie all'incontro con Geoffrey Chaucer: questi, per i tre uno sconosciuto, si offre di inventare e mettere per iscritto la falsa storia della nobile casata cui apparterrebbe William. Così il ragazzo diventa sir Ulrich, ottiene un successo dopo l'altro, e anche le donne gli metto gli occhi addosso. La dama Jocelyn decide di seguirlo in tutti gli spostamenti, e Kate, una maniscalca vedova, si aggrega per avere cura delle armature del signore. Quando tutto va per il meglio, il conte Adhemar, roso dalla gelosia, riesce dapprima a far perdere qualche colpo a Ulrich nei tornei, poi lo scredita definitivamente quando scopre la verità sulla sua nascita. Jocelyn è delusa e tutto precipita. Ma all'ultimo torneo arriva il principe d'Inghilterra in persona, il quale, conquistato dallo stile di William e dalla sua abilità nei travestimenti, lo nomina sul campo Cavaliere di Sua Maestà. Ora William può combattere a testa alta.
SCHEDA FILM
Regia: Brian Helgeland
Attori: Heath Ledger - William Thatcher/Sir Ulrich Von Liechtenstein di Gelderland, Mark Addy - Roland, Rufus Sewell - Conte Adhemar d'Anjou, Shannyn Sossamon - Lady Jocelyn, Paul Bettany - Geoffrey Chaucer, Alan Tudyk - Wat Falhurst, Laura Fraser - Kate, Bérénice Bejo - Christiana, Scott Handy - Germaine, James Purefoy - Sir Thomas Colville/Edward, Principe Nero del Galles, Christopher Cazenove - John Thatcher, Nick Brimble - Sir Ector, Leagh Conwell - William giovane, Steve O'Donnell - Simon, l'Usciere di Rouen, Jonathan Slinger - Peter, il Penitenziere di Rouen, Philip Lenkowsky - Maestro d'armi di Rouen, Karel Dobry - Maestro d'armi fiammingo
Soggetto: Geoffrey Chaucer - racconto, Brian Helgeland
Sceneggiatura: Brian Helgeland
Fotografia: Richard Greatrex
Musiche: Carter Burwell
Montaggio: Kevin Stitt
Scenografia: Tony Burrough
Arredamento: Dominic Smithers, Jiri Zucek
Costumi: Caroline Harris - anche armature
Effetti: Terry Glass, Dana H. Suddath, Tim Burke, Mill Films Ltd.
Durata: 132
Colore: C
Genere: AZIONE
Specifiche tecniche: SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35) - DELUXE
Tratto da: uno dei "Racconti di Canterbury" di Geoffrey Chaucer
Produzione: BLACK AND BLUE ENTERTAINMENT, COLUMBIA PICTURES, ESCAPE ARTISTS, FINESTKIND
Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR ITALIA
Data uscita: 2001-11-09
CRITICA
"'Il destino di un cavaliere' di Brian Helgeland è il film delle recensioni false delle quali non aveva molto bisogno visto che il protagonista, Hearth Ledger, è uno dei beniamini dei giovani, spesso indifferenti alla qualità. Naif e spettacolare, con cavalieri d'armi, amori, scudieri e donzelle. Ai giovani piacerà per la colonna sonora non favolistica, con il sound di David Bowie, Eric Clapton, dei Queen". (Giovanna Grassi, 'Il Corriere della Sera', 9 novembre 2001)
"Canzoni dei Queen o di David Bowie, personaggi che si chiamano Thatcher e Michael Jordan, un Medioevo reinventato e irrobustito da vistose iniezioni di attualità. E' 'Il destino di un cavaliere' di Brian Helgeland, il regista talentuoso, barocco, ma anche discutibile, di 'Payback' e 'Ipotesi di complotto'. Curiosità: tutto è stato girato a Praga, in esterni o nei celebri Barandov Studios". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 novembre 2001)
"Molte le contaminazioni con la modernità: le canzoni sono successi degli anni Settanta - Ottanta, il protagonista si chiama Thatcher come la signora leader conservatrice inglese, a un ballo in maschera i protagonisti vanno vestiti come i Rolling Stones nei Sessanta, e tutti usano abitualmente il turpiloquio. Produzione impeccabile". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 9 novembre 2001).