Il declino dell'Impero americano

Le déclin de l'Impere Américain

CANADA 1987
Otto protagonisti: quattro donne di estrazione medio borghese, di cui una sposata (Louise con Remy), una separata con figli (Diane), una giovane single compagna di Pierre (Danielle), una meno giovane single (Dominique, già amante sia di Pierre che di Remy), e quattro professori universitari, uno sposato (Remy), uno separato (Pierre), uno gay (Claude) e il più giovane del gruppo (il single Alain) stanno trascorrendo un fine settimana nella casa sul lago di uno di loro, Remy, docente di storia e vicino di casa di Diane. Le prime sono in palestra, fra esercizi, attrezzi, piscine e sauna, i secondi in cucina fra pentole, ingredienti e fornelli, si scambiano cinicamente racconti di esperienze erotiche coniugali - sopra tutto extra coniugali - sia normali che devianti, molto piccanti e dettagliate, con ossessiva insistenza. Riuniti a cena, le conversazioni degli otto commensali - per l'occasione tutte convenzionali sorrisi e manierate - completamente prive di vero interesse, vengono interrotte da Mario, personaggio primitivo e svagato che cerca Diane, la quale lo invita a cena con gli altri. Visibilmente annoiato dai discorsi dei commensali, Mario se ne va bruscamente, perché "lì si parla, non si fa orgia", seguito tranquillamente da Diane, per una loro orgia privata. Il gruppo dei commensali rimasti, dopo una intensa passeggiata all'aperto, si ritira per la notte non prima di dare luogo ad una discussione nella quale emerge anche un contrasto tra Louise e Dominique sullo stato del mondo, per cui ci si chiede anche se "L'esasperata caccia alla felicità personale, caratteristica della nostra società, non sarà per caso storicamente legata all'iniziale declino dell'impero americano?" Nessuno riesce a dormire, e fra qualche amara riflessione che affiora finalmente, quasi per germinazione spontanea, al di là dei temi frivoli e pruriginosi che hanno intrattenuto gli otto protagonisti per tutto il giorno, Dominique rinfaccia a Pierre e Remy di essere condiscendenti con lei perché entrambi sono stati a letto con lei. La Compagnia si scioglie, Remy cerca ci consolare la moglie Louise, ma poi dal buio di un terrazzino, lei coglie il racconto che Dominique fà al giovane Alain dei continui e morbosi tradimenti di Remy, e, dimenticando di aver anche lei vantato in palestra con le amiche le proprie libere esperienze erotiche, si rifugia piangente da Claude, anche lui solo. Diane è impegnata con Mario e l'incontro fra l'unica nubile, Dominique e Alain sfocia in uno scambio di effusioni. I discorsi notturni dei vari personaggi proseguono fra cinismo e disperazione, finché all'alba una musica distensiva li riunisce e ciascuno si appresta a riprendere con naturalezza la solita squallida vita, mascherata d'ipocrisia.
SCHEDA FILM

Regia: Denys Arcand

Attori: Dominique Michel - Dominique, Dorothée Berryman - Louise, Louise Portal - Diane, Pierre Curzi - Pierre, Rémy Girard - Rémy, Yves Jacques - Claude, Genevieve Rioux - Danielle, Daniel Brière - Alain, Gabriel Arcand - Mario, Lisette Guertin, Jean-Paul Bongo, Ariane Frederique, Evelyn Regimbald, Alexandre Remy

Soggetto: Denys Arcand

Sceneggiatura: Denys Arcand

Fotografia: Guy Dufaux

Musiche: François Dompierre

Montaggio: Monique Fortier

Scenografia: Gaudeline Sauriol

Costumi: Denis Sperdouklis

Effetti: Louis Craig, Les Productions de l'Intrigue Inc.

Altri titoli:

The Decline of the American Empire

Durata: 98

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: RENE MALO' E ROGER FRAPPIER PER CORPORATION IMAGE M&M, MALOFILM, NFB, SOCIETE RADIO CINEMA, SOCIETE GENERAL DU CINEMA DU QUEBEC, TELEFILM CANADA

Distribuzione: ACTA (1987) - PANARECORD

NOTE
- REVISIONE MINISTERO GENNAIO 1993.

- PREMIO FIPRESCI AL FESTIVAL DI CANNES 1986.

- CANDIDATO ALL'OSCAR 1987 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
CRITICA
"Quando i due gruppi si incontrano (al 50esimo del primo tempo), la musica non cambia anche se cala l'indice di brutalità. Scopriamo, a mezzo flashback, che si tratta di una storia di corna incrociate: tutti sono andati con tutte o sarebbero prontissimi a farlo, tranne il professore omosessuale che ha problemi a parte. C'è anche una specie di hippy, amante sadomaso della più giovane fra le insegnanti, che le regala il saggio di Michel Brunet 'Notre passé présent et nous'. Il senso di simili allusioni sfugge allo spettatore italiano, come pure il sapore della 'langue verte' del dialogo originale. Sorprende invece che in un simile contesto la rivelazione di uno dei tanti tradimenti coniugali provochi ancora una crisi traumatica. Ma bisogna riportarsi all'ambiente cattolico e semieuropeo del Québec, un'America 'altra' capace di guardare con ironia e magari soddisfazione al 'declino dell'impero'. Che sarebbe dovuto, secondo la tesi dell'autore, all'imperversante abuso della "quarta libertà": la confusa ricerca della felicità individuale, ormai messa davanti a ogni ideologia o dovere. Si aggiungono un tenero sentimento della natura espresso in immagini bellissime e un raffinato gusto musicale che va da Händel a François Dompierre, per non parlare di un elaborato 'poisson en croûte'. Il film è come questo piatto: non lo mangeresti tutti i giorni, ma non ti dispiace di averlo assaggiato."
(Tullio Kezich, "Il filmNovanta: cinque anni al cinema: 1986-1990", Mondadori, Milano, 1990)