Firmino Santos Guerra è un ricco proprietario terriero che vive nel nord est del Brasile. Rimasto vedovo con due figli difficili, sogna di poter riconquistare Filomena Capadocio, donna amata trent'anni prima, ora madre di cinque figli. Ma, quando viene respinto, si vendica ordinando la morte di tutti i maschi della famiglia Capadocio. E' Filomena allora a riunire le sue tre figlie perché si vendichino della famiglia Santos Guerra in modo che non si possa risalire a loro. Le tre ragazze, ognuna alla ricerca di un diverso sicario, partono per viaggi che le metteranno di fronte alle loro vere identità.
SCHEDA FILM
Regia: Aluizio Abranches
Attori: Marieta Severo - Filomena Capadócio, Julia Lemmertz - Maria Francisca, Maria Luísa Mendonça - Maria Rosa, Luíza Mariani - Maria Pia, Carlos Vereza - Firmino Santos Guerra, Enrique Díaz - Zé das Cobras, Tuca Andrada - Tenório, Lázaro Ramos - Catrevagem, Cassiano Carneiro - José Tranquillo Santos Guerra, Fábio S. Limma - Arcanjo Santos Guerra, Alexandre Borges - Guardia del corpo, Wagner Moura - Jesuíno Cruz, André Barros - João Capadócio
Sceneggiatura: Heitor Dhalia, Wilson Freire
Fotografia: Marcelo Durst
Musiche: André Abujamra
Montaggio: Karen Harley, Aluizio Abranches
Scenografia: Bruno Testore Schmidt
Altri titoli:
The Three Marias
The 3 Marias
Durata: 90
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35)
Produzione: VIERI RAZZINI E CESARE PETRILLO PER TEODORA FILM, ALUIZIO ABRANCHES E EVA MARIANI PER LAMA FILMES
Distribuzione: TEODORA FILM (2002)
Data uscita: 2002-04-12
NOTE
- PRESENTATO NELLA SEZIONE PANORAMA ALLA BERLINALE 2002.
CRITICA
"La regia lapidaria e ieratica di Abranches impiega il paesaggio selvatico e certe location western per 'impostare' il clima delittuoso, perfino grandguignolesco, cosa che affatica e nello stesso tempo non griffa il film. La madre, che si chiama Filomena, è una Marturano tormentata e introversa che, invece di cercare marito e accasare le figlie, cerca di dimostrarci nuove vie possibili della tragedia classica". (Silvio Danese, 'Quotidiano Nazionale, 12 aprile 2002)
"Il regista del torrenziale 'Un bicchiere di rabbia' passa dal gusto dell'invettiva a una rilettura stilizzata e fiammeggiante della tragedia (come il Capuano di 'Luna rossa', dall'Orestea, o il Ripstein di 'Asi es la vida', cioè Medea, anche se qui si parte dalle ballate dei cantastorie). Tropici e tragedia, dunque, paesaggi western e barbarie arcaica, anche se le 'tre Marie' ansiose di vendicare i maschi della famiglia guidano auto sgargianti e alla moda. Prima di scoprire che la notte abita in fondo ai loro corpi ben torniti e che nessun killer è più feroce di loro. Ritmo rapinoso, immagini magnifiche: malgrado qualche incertezza nello sviluppo e un finale fin troppo 'in levare', Abranches sa dare risonanza mitologica alle efferatezze dei suoi personaggi, così antichi e moderni. Co-producono l'Olanda e l'italiana Teodora Film". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 19 aprile 2002)