La notte di Natale, sul treno Roma-Milano viaggia, tra gli altri, Bauer, un tedesco che in passato è stato il feroce comandante di un campo di concentramento. De Simoni, un sindacalista, lo riconosce e, dopo un vano tentativo di scagionarsi, Bauer aggredisce il suo interlocutore e lo chiude in uno scompartimento. La diffidenza del conduttore del convoglio induce il tedesco ad un gesto disperato: si getta dal treno. E' raccolto e soccorso, ma viene consegnato alla polizia di Bologna. L'ex nazista riesce a fuggire e si nasconde di nuovo sullo stesso treno, che prosegue il suo viaggio. Ricercato dalla polizia, e dopo essersi fatto scudo con il corpo di una donna che si era innamorata di lui, Bauer viene ucciso. Alla stazione di Milano il capotreno consegna alla vecchia madre di Bauer un piccolo pacco che apparteneva al figlio, senza raccontarle la verità.
SCHEDA FILM
Regia: Marcello Baldi
Attori: Jack Palance - Bauer, Yvonne Furneaux - Angela, Salvo Randone - Capotreno, Franco Fabrizi - L'uomo snob, Andrea Checchi - De Simone, Fanfulla - Il conduttore, Vicky Ludovisi - Ragazza bionda, Mario Laurentino - Roberti, Alfredo Rizzo - Signore pignolo, Giorgio Cerioni - Marinaio, Tina Di Carlo - Madre di Bauer, Consalvo Dell'Arti - Signore anziano, Dario Dolci - Conduttore del wagon lits, Claudio Perone - Un Passeggero, Renato Terra Caizzi - Sottufficiale di polizia, Enzo Petito - Un barbone, Luciano Fineschi - Se stesso
Soggetto: Elio Bartolini, Marcello Baldi
Sceneggiatura: Elio Bartolini
Fotografia: Aldo Giordani
Musiche: Carlo Rustichelli
Montaggio: Mario Serandrei
Costumi: Angiolina Menichelli
Altri titoli:
Night Train to Milan
Durata: 95
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM, VISTAVISION
Produzione: LUIGI ROVERE PER BALTEA FILM
Distribuzione: DINO DE LAURENTIIS - RICORDI VIDEO, BMG VIDEO (PARADE)
CRITICA
"Originale appare il motivo ispiratore del racconto. Tuttavia la regia si è rivelata alquanto insufficiente nel suo sviluppo, giacché ha preferito attardarsi su elementi del tutto esteriori comuni a qualsiasi vicenda poliziesca piuttosto che indagare sul gioco delicato ed impegnativo dei sentimenti e delle psicologie. Il ritmo risulta lento. Superflui si manifestano taluni componenti della vicenda." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 53, 1963)