Il capitano Black, associato ad una avventuriero spagnolo, ottiene dal viceré di Spagna nei Caraibi un cospicuo riscatto per la moglie di questi Isabella che, fatta prigioniera da altri pirati è stata acquistata dal corsaro a un'asta di schiavi. Caduto nelle mani del viceré, Black viene liberato dai suoi compagni di ventura insieme ai quali decide di impadronirsi di un carico d'oro diretto in Spagna. Riuscito ad avere la meglio sui pirati concorrenti e a sventare i tranelli del viceré, il corsaro si getta con i suoi uomini all'arrembaggio della nave che trasporta l'oro e ne annienta l'equipaggio, concludendo l'impresa con l'uccisione, in duello, dello stesso viceré. Insensibile alle lusinghe di Isabella, che gli prospetta una felice vita in Spagna come suo consorte, capitan Black riprende la via dei mari, verso nuove avventure.
SCHEDA FILM
Regia: Enzo Gicca Palli
Attori: Terence Hill - Capitan Black, Bud Spencer - Skal, Edmund Purdom - Il viceré, Silvia Monti - Isabella, George Martin - Don Pedro di Mendoza, duca di Somoza, Monica Randall - Manuela, Luciano Pigozzi - Mombrat, Luciano Catenacci - Gei, Diana Lorys, Sal Borgese, Paolo Magalotti, Fernando Bilbao, Aldo Cecconi, Giuliano Dell'Ovo, Pasquale Basile, Gustavo Re, Carlo Reali
Soggetto: Enzo Gicca Palli
Sceneggiatura: George Martin
Fotografia: Jaime Deu Casas
Musiche: Gino Peguri
Montaggio: Romeo Ciatti
Scenografia: Juan Alberto Soler
Costumi: Cesare Monello
Altri titoli:
The Black Pirate
Blackie the Pirate
Le corsaire noir
El Corsario Negro
Freibeuter der Meere
Durata: 103
Colore: C
Genere: AVVENTURA
Specifiche tecniche: TECHNISCOPE - TECHNICOLOR
Produzione: GABRIELE SILVESTRI PER CAPRICORNO TRANSCONTINENTAL PICTURE (ROMA), A.B.C. PRODUCCIONES (MADRID)
Distribuzione: GOLD FILM (1971) - VIDEOGRAM, NUMBER ONE VIDEO
CRITICA
"Un film d'avventura realizzato con scarsi mezzi e ancor meno inventiva." ('Segnalazioni Cinematografiche' vol. 71, 1971)
" [...] Buon film medio, non mal costruito [...] con un ritmo armonioso. [...] Un film da vedere, non foss'altro che per curiosità e per una certa immaginazione d'una infanzia perduta!" (P. Gaulier, 'Saison '73')