Il conte Ugolino della Gherardesca è il più potente e ricco signore della Repubblica di Pisa. Egli è, almeno apparentemente, amico dell'Arcivescovo Ruggeri, che regge il Consiglio della Repubblica; ma la potenza del conte, gli crea molte inimicizie. Di queste si farà strumento l'Arcivescovo, uomo subdolo e astuto. Egli sottopone al conte un perfido piano: si tratta d'attirare in un tranello la flotta di Genova, per poi annientarla. Lo stesso Ugolino propone al Consiglio le misure necessarie per l'esecuzione del piano. Il conte si ritira poi in un suo castello, dove aspetta il messaggio del Consiglio, che gli ordini di prendere il comando della flotta pisana. Ma l'Arcivescovo distrugge il messaggio del Consiglio e ne manda al conte uno falso, che gli ordina di non muoversi. Così le fanterie genovesi avanzano indisturbate e la flotta pisana è battuta. Accusato di tradimento, il conte non può difendersi efficacemente, perché l'Arcivescovo nega l'esistenza del messaggio falso, che egli ha distrutto, dopo averlo carpito al conte. Questi è condannato a morir di fame coi suoi figli. In seguito all'intervento della figlia d'Ugolino, il Pontefice fa arrestare l'Arcivescovo, ma il conte e i suoi sono già morti.
SCHEDA FILM
Regia: Riccardo Freda
Attori: Carlo Ninchi - Conte Ugolino Della Gherardesca, Gianna Maria Canale - Emilia, Peter Trent - Ruggieri, Piero Palermini - Balduccio Ubaldini, Carla Calò - Haidee, Luigi Pavese - Sismondi, Ugo Sasso - Fortebraccio, Ciro Berardi - Lanfranchi, Armando Guarneri - Gualandi
Soggetto: Luigi Bonelli
Sceneggiatura: Riccardo Freda, Steno , Mario Monicelli
Fotografia: Sergio Pesce
Musiche: Alessandro Cicognini
Montaggio: Roberto Cinquini
Scenografia: Alberto Boccianti
Costumi: Maria De Matteis
Altri titoli:
COUNT UGOLINO
THE IRON SWORDSMAN
Durata: 86
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: FORUM FILM
Distribuzione: REGIONALE (1950)
NOTE
- AIUTO REGISTA: VALENTINO TREVISANATO.
- LA COLLABORAZIONE DI RICCARDO FREDA ALLA SCENEGGIATURA NON E' ACCREDITATA.
CRITICA
"Dal punto di vista artistico è un lavoro molto debole". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", vol. XXVII del 1950).