Il giovane capitano Edmond Dantès sta per sposare la bella Mercedes quando, vittima di un complotto ordito dal suo migliore amico Fernand Montego - che vuole la donna tutta per sé - viene ingiustamente imprigionato nei pressi di Marsiglia, nell'Isola di Chateau d'If. Nella terribile prigione Edmond resta per tredici lunghi anni. Poi, grazie all'aiuto di un compagno di sventura anch'egli innocente, riesce a evadere a nuoto dal castello e a riconquistare la libertà. Assumendo una nuova identità, quella del ricco e misterioso Conte di Montecristo, appaga finalmente la sua sete di vendetta distruggendo sistematicamente tutti coloro che lo avevano tradito.
SCHEDA FILM
Regia: Kevin Reynolds
Attori: Guy Pearce - Fernand Mondego, James Caviezel - Edmond Dantes, Henry Cavill - Albert Mondego, Dagmara Dominczyk - Mercedes, James Frain - Villefort, Richard Harris - Faria, Michael Wincott - Dorleac, Albie Woodington - Danglar, Patrick Godfrey - Morrell, Luis Guzmán - Jacopo, Jude Sweeney - Domestico Di Mondego, Freddie Jones - Col. Villefort, Helen McCrory - Valentina Villefort, Alvaro Lucchesi - Claude, Karl O'Neill - Marchand, Katherine Holme - Julianne, Alex Norton - Napoleone, Barry Cassin - Dantes Anziano
Soggetto: Alexandre Dumas padre
Sceneggiatura: Jay Wolpert
Fotografia: Tim Wooster, Andrew Dunn
Musiche: Ed Shearmur
Montaggio: Stephen Semel, Christopher Womack
Scenografia: Mark Geraghty
Costumi: Tom Rand
Effetti: Aidan Byrne, Kevin Byrne, Mill Films Ltd., Kevin Nolan
Altri titoli:
ALEXANDRE DUMAS' THE COUNT OF MONTE CRISTO
Durata: 131
Colore: C
Genere: THRILLER AVVENTURA DRAMMATICO AZIONE
Specifiche tecniche: EASTMAN FILM -TECHNICOLOR - PANAVISION
Tratto da: ROMANZO OMONIMO DI ALEXANDRE DUMAS PADRE
Produzione: COUNT OF MONTE CRISTO LTD., WORLD 2000 ENTERTAINMENT LTD., BIRNBAUM/BARBER, SPYGLASS ENTERTAINMENT, TOUCHSTONE PICTURES, IRISH FILM INDISTRY
Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA
Data uscita: 2002-05-03
NOTE
GIRATO IN IRLANDA, A MALTA E ALL'ISOLA DI COMINO AL LARGO DI MALTA.
CRITICA
"Kevin Reynolds di 'Fandango', l'amico e regista di Kevin Costner anche in 'Robin Hood', 'Rapa Nui' o 'Waterlworld', torna alla classica storia d'avventure scritta da Alexandre Dumas. (...) Anche Depardieu ha appena interpretato per la tv francese un Montecristo: in questa corrente trascrizione americana il vantaggio è che i protagonisti sono giovani e piuttosto belli". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 3 maggio 2002)
"Specialista in megaprogetti abortiti ('Waterworld'), Kevin Reynolds ha realizzato il tipo di film di cui non si sentiva il bisogno: racconto vecchia maniera, lungo oltre due ore e noiosetto, fotografia accademica (tanto incisa da far risaltare i brufoletti sulla fronte degli attori), interpreti bellocci ma impalati. Che quello di Alexandre Dumas fosse un bel romanzone d'appendice, lo sapevamo da un pezzo; non occorreva un altro 'Montecristo' per ricordarcelo". (RobertoNepoti, 'la Repubblica', 5 maggio 2002)
"Extralungo (131 minuti), 'Montecristo' soffre di un eccesso di lentezza e, soprattutto, del fiacco carisma dei due protagonisti (Jim Caviezel e Dagmara Dominczyk - Edmond e Mercedes), che hanno quell'aria un po' imbambolata dei divi da telefilm. Peccato, perché invece Guy Pearce ha la grinta giusta da cattivo nevrotico e Richard Harris pare divertirsi molto a gigioneggiare sotto la barba e gli stracci dell'abate Faria". (Manuela Martini, 'Film Tv', 7 maggio 2002)
"Le avventure di Edmond Dantès semplice marinaio, ma anche raffinato dandy e all'occorrenza abile Don Giovanni, frutto della genuina e sregolata fantasia di Dumas padre, hanno fatto correre qualche rischio a parecchi registi, molti dei quali ben più scaltri di Kevin Reynolds che, dopo 'Fandango', si è dedicato a megaprogetti sinistrati in cui ha spesso trascinato l'amico Kevin Costner. Fortunatamente per lui nella partizione del romanzo non c'era ruolo che gli si adattasse così si è salvato da questo polpettone ambizioso pronto a stiracchiare un soggetto, di per sé così ricco, a destra e a manca, in cerca di pretesti spettacolari. Il problema di Edmond è un'orribile memoria d'elefante che stimola il ricordo e impedisce che il piatto della vendetta da ghiaccio si faccia fetido. Di tutte le accuse che lo hanno raggiunto, Reynolds va almeno difeso da una. Non ha poi cambiato di molto il finale come si è fatto credere". (Manuela Martini, 'Il Giorno', 10 maggio 2002)