Tratte dai romanzi omonimi di Andrea Camilleri, queste due storie vedono il protagonista, commissario Montalbano, alle prese con omicidi e loschi affari che avvengono a Vigata. Nella prima, "Il ladro di merendine", deve risolvere il caso dell'omicidio del proprietario di una ditta di import-export che si intreccia con quello di un trafficante tunisino. Nella seconda, "La voce del violino", deve far fronte a un oscuro delitto avvenuto in una villa isolata nella campagna siciliana.
SCHEDA FILM
Regia: Alberto Sironi
Attori: Luca Zingaretti - Salvo Montalbano, Katharina Bohm - Livia Burlando, Cesare Bocci - Mimi' Augello, Gigliola Raja - Clementina Vasile Cozzo, Roberto Nobile - Nicolo' Zito, Biagio Pelligra - Valente, Renato Scarpa - Lohengrin Pera, Giovanni Vettorazzo - Guido Serravalle, Giovanni Boncoddo - Arqua', Adriano Chiaramida - Panzacchi, Pietro Biondi - Questore, Ubaldo Lo Presti - Pippo Ragonese, Marcello Peracchio - Dottor Pasquano, Hamdj Hadj Ali - François, Afef Jnifen - Karima, Guia Jelo - Signora Lapecora, Antonello Puglisi - Il metronotte Giuseppe Cosentino, Mario Erpichini - Licalzi, Alessia Merz - Michela Licalzi, Sergio Fantoni - Cataldo Barbera, Biancamaria D'Amato - Anna Propeano, Mouna Noureddine - Aisha, Samir Arken, Jonis Bascir - Fahrid
Sceneggiatura: Andrea Camilleri, Angelo Pasquini, Francesco Bruni
Fotografia: Franco Lecca
Musiche: Franco Piersanti
Montaggio: Stefano Chierchié
Scenografia: Luciano Ricceri
Costumi: Antonella Berardi
Durata: 180
Colore: C
Genere: POLIZIESCO
Tratto da: DAI ROMANZI OMONIMI DI ANDREA CAMILLERI
Produzione: RAI FICTION REALIZZATA DA CARLO DEGLI ESPOSTI E NORA BARBIERI PER PALOMAR
Episodi: IL LADRO DI MERENDINE - LA VOCE DEL VIOLINO
NOTE
FILM PER LA TELEVISIONE
SERIE TELEVISIVA DI 2 PUNTATE DA 90' - RAIDUE
CRITICA
"Per chi ama i gialli, i due episodi del "Commissario Montalbano" sono un bel regalo. Ci sono ritmo, tensioni, dialoghi (talvolta si perdono delle battute in siciliano, peccato). E' una fiction superiore alla media, direi quasi cinematografica per qualità di cast, regia e fotografia. Purtroppo scivola sui personaggi di contorno, talvolta resi macchietta, chiamati a far ridere a tutti i costi. Un errore. Non bisogna tradire l'humour tragico di una terra tragica. L'ironia di Camilleri rimane intatta solo per Montalbano. Come ex Cattani, invidio Montalbano: il mio commissario, pur nascendo dalla fantasia, è finito per essere reale, perché ciò che "La piovra" raccontava divenne tristemente vero. Il mio commissario era un eroe senza macchia né paura, disposto a rinunciare a tutto, famiglia, amore, vita. Un Martire letterario. Montalbano invece, che dalla letteratura arriva, è meravigliosamente normale, per nulla eroico. Normale nella sua insolenza quando in scena c'è l'amore. E' normale quando si incanta davanti a una pietanza ben cucinata. E' normale quando dice parolacce (anche nella fiction) e si inalbera. E' moralista e sentimentale, pur essendo un cinico. E' ipocrita, ma coscientemente. In due parole: è vero e verosimile. Un uomo qualunque. Come nella Piovra, anche qui l'isola non è uno sfondo qualunque, è un tessuto culturale, un mondo a parte. La si sente, è una Sicilia misteriosa, affascinante, arida, giustamente non cupa, zeppa di profumi, sapori, natura, lontana dai clichè di certa televisione. Quella di Montalbano è la Sicilia ordinaria della vita di tutti i giorni, non quella straordinaria della "Piovra". Non c'è cupola ci sono mare, donne gelose e vicini curiosi. E' più umana e bella di quella di Cattani. (...). (Michele Placido "Panorama" 30.04.1999)