Vicino a Saint Malò, in Bretagna, viene ritrovata strangolata una bambina di dieci anni Eloise. Frédérique, il commissario, punta i sospetti soprattutto su René, insegnante di disegno e pittore fuori dal mercato. René, che è ridotto a dare lezioni private e a fare opere su ordinazione, è in fase di isolamento e depressione. Solo la moglie Viviane cerca di farlo restare aggrappato alla vita sociale e ai contatti con gli altri. Un giorno arriva in paese per seguire il caso Germain, giornalista molto popolare e di forte personalità. Germain corteggia Viviane, che un po' rifiuta un po' accetta. Dopo che Germain una sera ha cenato con i due coniugi, René lo riaccompagna a casa, e il giorno dopo Germain viene trovato morto. Viviane sospetta inevitabilmente di René. Intanto il commissario ha scoperto che l'assassino della piccola Eloise è un antiquario molto noto in paese. Sollevato dall'accusa, René va poi al commissariato, dove incontra un amico che confessa di essere stato nella casa di Germain la notte in cui è morto. Completamente prosciolto da ogni sospetto, René adesso ha bisogno di parlare con la moglie. Viviane lo ascolta, sapendo che forse il marito da quel momento potrà tornare ad essere quello di prima.
SCHEDA FILM
Regia: Claude Chabrol
Attori: Adrien Pauly - Anna, Noël Simsolo - Bordier, Pierre Martot - Regis Marchal, Bulle Ogier - Yvelyne Bordier, Bernard Verley - Loudun, Antoine De Caunes - Germain-Roland Desmot, Valeria Bruni Tedeschi - Frederique Lesage, Sandrine Bonnaire - Viviane Sterne, Jacques Gamblin - Rene' Sterne
Soggetto: Aurore Chabrol
Sceneggiatura: Odile Barski, Claude Chabrol
Fotografia: Eduardo Serra
Musiche: Matthieu Chabrol
Montaggio: Monique Fardoulis
Scenografia: Françoise Benoît-Fresco
Durata: 108
Colore: C
Genere: GIALLO
Produzione: MARIN KARMITZ
Distribuzione: BIM-COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA (1999) - MEDUSA
CRITICA
"Nel tempo, girando senza un attimo di tregua al ritmo di un film all'anno, il nostro ha accumulato il meglio e il peggio: ma nei risultati più alti, quasi tutti appartenenti al filone poliziesco, ha dimostrato di avere bene appreso la lezione del suo idolo Hitchcock. Anche in 'Il colore della menzogna' Chabrol si rifà alla lezione del maestro filtrandola attraverso la consuetudine con i romanzi di Simenon".
(Tullio Kezich, Il Corriere della Sera, 29 maggio 1999)