Come capita a gran parte dei suoi coetanei, Marco torna tardi a casa, quando ormai è notte. Paolo, il padre, lo aspetta alla finestra e, quando finalmente entra in casa, non può fare a meno di rimproverarlo: anche perché, ancora una volta, si è fatto rubare il motorino. Stavolta i rimproveri del padre sembrano eccessivi e Marco apostrofa il padre come "vecchio!". Paolo si allontana, ma poi rientra nella stanza del figlio e gli dice che anche lui è stato giovane, ha avuto la sua età e i suoi problemi. E se non ci crede... detto fatto, Paolo padre diventa Paolo giovane, siamo negli anni Sessanta. Marco viene in pratica introdotto a conoscere la vita del padre quand'era suo coetaneo. Ecco i genitori (i nonni), lui bonario e conciliante, lei apprensiva e molto dedita alla vita borghese del periodo. Ecco la scuola, con gli amici Massimo e Claudio; le differenze di classe tra pariolini e gli altri; le feste a cui imbucarsi; gli scherzi; la cattura delle ragazzine; l'approccio con le straniere che conduce ad un imprevisto e deludente viaggio in Svezia; la serata da soli a casa, con l'invito ad una prostituta e l'arrivo imprevisto dei genitori; il gesto rivolto a Claudio che andava a sostenere un provino per la Roma e che invece ha un incidente e rimane sulla sedia a rotelle. Insomma adesso Marco sa che anche il padre ha passato i suoi stessi guai.
SCHEDA FILM
Regia: Carlo Vanzina
Attori: Elio Germano - Paolo Da Giovane, Gabriele Mainetti - Marco, Alessandro Cianflone - Massimo, Francesco Venditti - Claudio, Cinzia Mascoli - Madre Di Paolo, Maurizio Mattioli - Padre Di Paolo, Tosca D'Aquino, Elisabetta Pellini, Sascha Zacharias, Alessandro Bucci, Ricky Tognazzi - Paolo, Padre Di Marco, Cristiana Capotondi
Soggetto: Enrico Vanzina, Carlo Vanzina
Sceneggiatura: Carlo Vanzina, Enrico Vanzina
Fotografia: Carlo Tafani
Musiche: Roberto Nicolosi
Montaggio: Sergio Montanari
Scenografia: Tonino Zera
Durata: 102
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: AURELIO DE LAURENTIS
Distribuzione: FILMAURO 1999
CRITICA
"Bisogna dire la verità: è un film piacevole. E bisogna anche dire che se è vero, come è vero, che Carlo Vanzina e suo fratello Enrico praticano con lucida disinvoltura - ma anche con un certo stile, il loro, e una certa eleganza - un sistematico lavoro di parassitismo sul patrimonio della memoria cinematografica italiana, non sono in verità da meno di altri che fanno più o meno la stessa cosa su un versante più colto e più impegnato". (Paolo D'Agostini, 'Annuario del cinema italiano 1999/2000')