Torino, 1889. Dopo il suo intervento per salvare un cavallo esausto, la salute e la mente di Nietzsche iniziano a vacillare. Il film narra le vicende accadute, dopo questo evento, al proprietario del cavallo, a sua figlia e all'animale stesso...
SCHEDA FILM
Regia: Béla Tarr, Ágnes Hranitzky - co-regia
Attori: Erika Bók, János Derzsi, Mihály Kormos - Kormos
Sceneggiatura: László Krasznahorkai, Béla Tarr
Fotografia: Fred Kelemen
Musiche: Mihály Víg
Montaggio: Ágnes Hranitzky
Scenografia: Sándor Kállay
Costumi: János Breckl
Altri titoli:
The Turin Horse
Das Turiner Pferd
Durata: 146
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: T.T. FILMMÛHELY, MPM FILM, ZERO FICTION FILM, VEGA FILM, WERK WERK WORKS
Distribuzione: DVD: EYE DIVISION (2013)
NOTE
- ORSO D'ARGENTO-GRAN PREMIO DELLA GIURIA E PREMIO FIPRESCI AL 61. FESTIVAL DI BERLINO (2011).
CRITICA
"Memento per chi celebra la vita contadina. La stamberga nello sprofondo ungherese è squallida, il vento ulula (quando per un attimo dà tregua, ulula la colonna sonora di Mihaly Vig), l'acqua va presa al pozzo (camminando controvento). Per unico pasto ci sono due patate (una per il contadino padre, l'altro per la contadina figlia). La cavalla da tiro è moribonda e inappetente. Così finisce il primo giorno. Il secondo si ripete uguale e gli altri pure. Il riferimento al cavallo che Nietzsche abbracciò a Torino è un pretesto. Dormivano quasi tutti, e oggi scriveranno 'capolavoro'." (Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio', 16 febbraio 2011)