Un giovane veneziano, ai tempi del Risorgimento, reca a Parma un importante documento destinato ai suoi compagni "carbonari" di quella città. Egli incontra alla locanda una giovane donna di cui si innamora; ma, durante la notte, il documento gli viene sottratto ed è ritrovato al mattino indosso a suo fratello, il quale è condannato all'ergastolo. Il giovane si pone allora alla ricerca della misteriosa donna e, dopo diverse peripezie, viene finalmente a conoscere che ella è la moglie del nuovo governatore di Venezia. Invano la donna tenta di salvarlo, il "carbonaro" fugge inseguito dalla polizia e giunge in casa appena a tempo per raccogliere l'ultimo respiro del padre che è stato colpito da una pistolettata. Il padre morente gli confida di essere lui il Cavaliere di S. Marco, misterioso organizzatore delle file rivoluzionarie e lascia al figliuolo la eredità del nome e delle imprese.
SCHEDA FILM
Regia: Gennaro Righelli
Attori: Ivano Viganò, Giovanni Ferrari, Pietro Nofri, Ruggero Capodaglio, Massimo Pianforini, Loretta Vinci, Tina De Angelis, Anita Farra, Liliana Zanardi, Michele Malaspina - Andrea, Laura Nucci - Teresa, Dria Paola - Stefania, Sandro Ruffini - Orsenigo Padre, Vanna Vanni - Bianca, Romolo Costa - Tito Orsengo, Renato Cialente - Il Commissario Van Kraus, Mario Ferrari - Daniele Orsenigo, Corrado De Cenzo, Augusto Di Giovanni - Bauer
Soggetto: Alessandro De Stefani
Sceneggiatura: Alessandro De Stefani, Edoardo Anton, Gherardo Gherardi, Riccardo Freda, Renato Castellani
Fotografia: Domenico Scala
Musiche: Franco Casavola, Cesare A. Bixio
Scenografia: Alfredo Montori
Durata: 75
Colore: B/N
Genere: STORICO ROMANTICO
Tratto da: UN'ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO DI GENNARO RIGHELLI E LUIGI CHIARELLI
Produzione: RENATO COGLIATI DEZZA PER LA JUVENTUS FILM - ARTISTI ASSOCIATI
Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI
NOTE
DIRETTORE DI PRODUZIONE: RAFFAELE COLAMONICI.
CRITICA
"Che mutria e prosopopea in questo film d'avventure, e che i personaggi imbalsamati, che insulsi fantocci? Mario Ferrari non sembra più lui sotto le vesti del protagonista. E anche Renato Cialente, Romolo Costa e la fatalissima Laura Nucci per quanto facciano, non escono da un'aurea e distina mediocrità. Il resto non si discute nemmeno. Quando il cinema italiano tira allo sfarzoso sono dolori seri. Dietro quelle cornici similoro senti il falso e l'ostentato lontano un miglio. (A. Franci "Illustrazione Italiana" 16/4/1939)