David, un giovane milanese di buona famiglia, dopo essersi intrattenuto con Alberta, una ragazza abbordata per strada, si congeda bruscamente da lei che inutilmente lo scongiura di portarla con sé, per difenderla da oscuri pericoli da cui si sente minacciata. Il giorno seguente, in un prato periferico, Alberta viene trovata morta, apparentemente suicida. Colto dai rimorsi per non averla aiutata, Davide, si dà all'alcool. Un medico investigatore, Duca Lamberti, che s'è assunto il compito di guarire il giovane dal suo complesso di colpa e che non crede al suicidio di Alberta, indagando nel passato della vittima scopre che alla vigilia della morte lei aveva posato nuda per un fotografo maniaco. Con l'aiuto di Livia, una giovane amica di Alberta offertasi come esca, l'uomo viene rintracciato. Penetrato nella sua abitazione, Duca riesce a impedirgli di uccidere Livia, ma non di fuggire. Gettatosi al suo inseguimento, Davide, per legittima difesa, uccide il maniaco.
SCHEDA FILM
Regia: Yves Boisset
Attori: Bruno Cremer - Duca Lamberti/Lucas Lamberti, Renaud Verley - David Auseri, Marianne Comtell - Livia Ussaro, Raffaella Carrà - Alberta Radelli, Claudio Gora - Dottor Carrua, Marina Berti - Sorella Di Alberta, Rufus - Assistente Del Fotografo, Jean Martin - Maggiordomo, Mario Adorf - Uomo Dai Capelli Lunghi, Agostina Belli, Vanna Brosio, Roger Lumont, Claudine Berg, Jean Mermet
Soggetto: Giorgio Scerbanenco
Sceneggiatura: Francis Cosne, Antoine Blondin, Yves Boisset
Fotografia: Jean-Marc Ripert
Musiche: Michel Magne
Montaggio: Paul Cayatte
Costumi: John De Vernant
Altri titoli:
SAFETY CATCH
Durata: 91
Colore: C
Genere: GIALLO
Specifiche tecniche: PANORAMICA TECHNICOLOR
Tratto da: DAL ROMANZO "VENERE PRIVATA" DI GIORGIO SCERBANENCO
Produzione: FRANCOS (PARIGI) SAN MARCO (ROMA)
Distribuzione: EURO
CRITICA
"Un modesto film giallo privo di un vero e proprio intreccio poliziesco e animato da personaggi disegnati in modo superficiale e approssimativo." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 70, 1971)
"Scadente giallo alla milanese che il mediocre regista francese Yves Boisset ha tratto da un bel romanzo del sottovalutato Giorgio Scerbanenco. I chiaroscuri psicologici sono soffocati da un intrigo esasperatamente concitato, (...)."