E' l'adattamento cinematografico della omonima novella. Ci troviamo a Napoli sotto la dominazione spagnola. Il governatore aspira alle grazie di una bella contadina e per raggiungere il suo intento ne fa arrestare il marito. Questi, riuscito a sfuggire alle guardie, torna a casa ma scoperta la presenza del Governatore si vuol vendicare del presunto tradimento. Trafuga il cappello caratteristico ed il mantello del Governatore e, così travestito, entra a palazzo per raggiungere la Governatrice. La bella quanto fedele contadina riesce però scaltramente a lasciare in asso lo spagnolo e ad evitare la vendetta ideata dal marito.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Camerini
Attori: Remo Brignardelli, Pasquale Barucci, Cesare Barbetti - Figlio Don Teo, Cesare Zoppetti - Salvatore, Enrico Viarisio - Garduna, Mauro Serra, Anna Huala, Tina Pica - Popolana, Eduardo De Filippo - Don Teofilo, Amalia Pellegrini - La Balia, Peppino De Filippo - Luca Il Mugnaio, Arturo Falconi - Il Capitano Della Guardia, Leda Gloria - Carmela, Gorella Gori - Concettina, Giuseppe Pierozzi - Il Mugnaio Pasqualino, Dina Perbellini - Dolores
Soggetto: Pedro Antonio De Alarcon Y Ariza
Sceneggiatura: Ivo Perilli, Mario Soldati, Ercole Patti
Fotografia: Massimo Terzano, Alberto Fusi
Musiche: Nicola Valente, Ernesto Tagliaferri
Montaggio: Fernando Tropea
Scenografia: Piero Filippone
Durata: 85
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Tratto da: DAL ROMANZO: "EL SOMBRERO DE TRES PICOS" DI PEDRO DE ALARCON (1874)
Produzione: LIDO FILM (GIUSEPPE AMATO)
Distribuzione: LIDO FILM - CAPITOL INTERNATIONAL VIDEO, RICORDI VIDEO, AVO FILM, AZZURRA HOME VIDEO, SKEMA, FORMULA HOME VIDEO
NOTE
DIREZ. ART.: MARIO CAMERINI.
OC.: GINO SENSANI.
FONICO: GIOVANNI BIANCHI.
AIUTO REGIA: IVO PERILLI.
REMAKE: "LA BELLA MUGNAIA" (1955) DI MARIO CAMERINI DAL ROMANZO DI JUAN BUSTILLO ORO (1943).
RACCONTO POPOLARE.
DIRETTORE DI PRODUZIONE: AMATO GIUSEPPE.
MUSICA DIRETTA DA ANTONIO ANTONINI.
CRITICA
"(...) Camerini ha saputo trasportare spesso nel film la comicità un po' forte del raccoto. Il regista non doveva che giocare sul movimento e sul colore e ha reso l'uno e l'altro in maniera eccellente per quel che riguarda il colore basterebbero i quadri della fiera così saporosi, così vari, così ben collocati, e cos pieni, Peppino e Eduardo con le loro battute hanno risolto quasi sempre felicemente i passaggi fondamentali (...)". (S. De Feo, "Il Messaggero" 13/2/1935)