La malavita londinese è disturbata dall'arrivo improvviso di tre misteriosi ladri stranieri che compiono colpi incredibili ai danni dei criminali del luogo utilizzando divise della polizia. Pearly Gates, che presiede il sindacato dei criminali, decide di pattuire una tregua momentanea con l'ispettore Parker di Scotland Yard finché i tre ladri non siano stati assicurati alla giustizia. I tre intrusi, però, vengono sempre informati delle trappole che criminali e poliziotti tendono loro e riescono sempre ad evitarle, finché Pearley e Parker decidono di tentare una rapina a un furgone postale. Il furto riesce e poliziotto e ladro si ritrovano con la sensuale Valerie, amica di Pearley, a bordo di un aereo, e ciascuno di loro è deciso a impossessarsi della refurtiva e a costruirsi una nuova vita altrove. Però quello che non sanno è che nella valigia non c'è denaro, bensì carta straccia.
SCHEDA FILM
Regia: Cliff Owen
Attori: Peter Sellers - Pearly Gates, Lionel Jeffries - Ispettore Parker, Bernard Cribbins - Nervous O'Toole, Davy Kaye - Trainer King, Nanette Newman - Valerie, Bill Kerr - Jack Coombes, Ed Devereaux - Bluey May, Reg Lye - Reg Denton, Graham Stark - Sid Cooper, Martin Boddey - Forest, Vanda Godsell - Annette, Dermot Kelly - Misery Martin, Tutte Lemkow - Siggy Schmoltz, Barry Keegan - Alf, Dennis Price, John Le Mesurier - Vice Commissario, Michael Caine
Soggetto: Ivor Jay, William Whistance Smith
Sceneggiatura: John Warren, Len Heath, John Antrobus, Ray Galton, Alan Simpson
Fotografia: Ernest Steward
Musiche: Richard Rodney Bennett
Montaggio: Tristam Cones
Scenografia: Harry White
Durata: 94
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: ROBERT VELAISE PRODUCTIONS LTD., ROMULUS FILMS LTD.
Distribuzione: DEAR
NOTE
- GLI ATTORI MICHAEL CAINE E DENNIS PRICE NON SONO ACCREDITATI NEI TITOLI.
CRITICA
"Il film rientra nella tradizione del migliore umorismo inglese, in cui lo scherzo intelligente si mescola con l'ironia sorniona ma precisa con la quale vengono presi in giro classiche istituzioni anglosassoni. Diretto con agilità e senso acuto del ritmo narrativo, il film è sostenuto da un'assai gustosa interpretazione, soprattutto dovuta al protagonista." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 55, 1964)